Nella giornata di oggi abbiamo monitorato attentamente (in realtà lo facciamo sempre) gli intensi lavori all’interno della zona recintata del cantiere di Chiomonte.
Se solo qualche giorno fa Telt ha lanciato gli appalti europei per 37 milioni di euro per il “monitoraggio ambientale”, oggi al cantiere si prepara tutto il necessario per l’inizio dei lavori di allargamento, indispensabili per predisporre l’area necessaria, più ampia di quella attuale, in vista dei futuri lavori.
Oggi le reti sono state montati sui jersey, rotoli di concertina sono stati depositati ed è stato assemblato il ponte che servirà ad attraversare il Clarea.
I lavori propedeutici continuano quindi, con un’accelerazione in salsa politica ed una lobby che si mostra sempre più disposta a tutto pur di non perdere questa gallina dalle uova d’oro.
Certo, un altro attore gioca un ruolo da protagonista col suo silenzio e la sua inattività, il governo in carica con il ministro Toninelli e tutti i suoi colleghi pentastellati.
La roboante dichiarazione del ministro delle infrastrutture di qualche tempo fa recitava “ogni avanzamento dell’opera sarà da considerarsi atto ostile”, e se non sorprende il silenzio sui lacrimogeni lanciati, giusto sabato, sugli over 70enni intenti a superare i jersey a protezione del cantiere, ora questa assenza si perde nel vento e resta ad umana memoria esempio di come la politica può fare tante chiacchiere giusto per il gusto di farle.
Per fortuna ci siamo noi che non abbiamo poltrone da difendere o equilibrismi da mantenere, il nostro no irriducibile a questa offesa al nostro territorio e alle nostre vite ci rende pronti a gettare ancora una volta il cuore oltre l’ostacolo.
Stiamo pronti, avanti No Tav!