da infoaut.org – A causa dello sciopero degli avvocati dei giorni scorsi è stata rinviata al 6 febbraio l’udienza del tribunale ordinario per Paolo e Forgi, i due No Tav ancora agli arresti domiciliari.
Davide e Paolo arrestati in Valle il 30 agosto 2013 poiché trasportavano nella loro auto (definita dei media «auto arsenale») materiale per azioni di disturbo alle reti e di difesa dai lacrimogeni sparati ad altezza uomo, da tale data si trovano sottoposti a misura cautelare, oggi quella dei domiciliari dopo un periodo di detenzione presso il carcere delle Vallette di Torino.
Ricordiamo chiaramente l’atteggiamento dei media, della procura e della politica locale in occasione del fermo dei due ragazzi, che non hanno esitato a sbattere in prima pagina la cronaca alterata dei fatti, con l’obiettivo di creare il «mostro No Tav» e delineare i contorni di un’azione con «finalità terroristica».
Questo clima creato attorno alla vicenda ha contribuito a determinare la situazione di oggi, con un tribunale asservito alla procura torinese che si è già espresso una volta in sede di riesame confermando il castello accusatorio dei pm con l’elmetto, Rinaudo e Padalino, e che lo vedrà il 6 febbraio pronunciarsi nuovamente rispetto alle restrizioni della libertà a cui i due giovani No Tav sono sottoposti da più di 5 mesi.
In tale data sarà organizzato un presidio presso il Palazzo di Giustizia, per far sentire ai due giovani la solidarietà del movimento tutto e ribadire, come se ancora ce ne fosse bisogno, il diritto alla Resistenza di un popolo che non si arrende e difende il proprio territorio.
Un’altra notizia riguarda Davide Grasso, militante No Tav, coinvolto nell’inchiesta del novembre 2012 rispetto all’occupazione simbolica della Geolvasusa
(per maggiori info vedi tra gli altriDavide torna a casa, il gip decide per i domiciliari)
Davide, latitante fino al dicembre 2013, è oggi sottoposto a detenzione domiciliare a Torino e da ieri non ha più restrizioni rispetto le comunicazioni con l’esterno.