Che l’elezione di Sandro Plano a sindaco di Susa non sia ancora stata digerita dagli ambienti sitav e sopratutto Pd dalle parti di Susa e di Torino è cosa nota. Chiamparino si è speso con dichiarazioni chiare in campagna elettorale arrivando a dire che, se residente a Susa, avrebbe votato l’Amprimo ex sindaco si tav.
Non è andata così e Sandro Plano ha portato la bandiera notav nel comune che fino al giorno prima, era lo specchietto per le allodole del sistema tav, tramite Susa e Chiomonte, i vari tifosi del Tav sostenevano che i comuni erano a favore del progetto, e che vivevano assediati da mandrie barbariche notav.
La musica ora è cambiata e ieri sera c’è stato il giuramento del nuovo sindaco di Susa che ha risposto dai banchi del comune, alle parole del nuovo presidente della Regione Piemonte che aveva affermato ” Sono pronto a dialogare con i sindaci, ma sulla Torino-Lione si va avanti” e ancora “Otto voti di differenza sono quelli di una o due famiglie – dice – spero voglia essere il sindaco di tutti, anche dei Sì Tav, così come io cercherò di essere il presidente anche dei No Tav”.
Insomma il solito dialogo blindato in salsa Pd.
Sandro Plano invece, con la coerenza che lo contraddistingue, ha risposto ieri sera” non sarò il sindaco di tutti, sarebbe ipocrita prometterlo, e con le nostre scelte non accontenteremo tutti. Ma queste sono le regole della democrazia”
“Da anni in Valle sono state costruite opere pubbliche di ogni tipo – ha detto Plano – dighe, autostrade, tunnel, centrali, acquedotto di valle, eppure siamo poveri come la Valle di Lanzo e la Val Chisone. Questo significa che il modello di sviluppo delle grandi opere non funziona. Bisogna puntare su altro: servizi, commercio e turismo”.
Poi a proposito delle buste con proiettili e lettere anonime, ricordate dall’ex sindaco durante il suo intervento, Plano ha ricordato di aver ricevuto anche lui “minacce e proiettili, perché fa parte degli aspetti negativi della politica. Per fare una battuta, i proiettili in una busta non mi fanno paura, se sono nella pistola mi terrorizzano e quando finiscono in testa non mi spaventano più”. Sulle compensazioni della Tav, per Plano “gli otto milioni stanziati per Susa sono pure pochi, e in realtà non compenseranno le persone che avranno danni dall’opera. Dire che non chiuderanno l’ospedale solo perché passerà la Tav è ridicolo: si tratta di servizi fondamentali per un territorio alpino, che ci spettano di diritto”.
Ora si cambia musica, e Chiamparino, il “presidente di tutti”, ne prenda atto.