In un palazzo di giustizia blindato (ci risulta anche la stazione di Porta Nuova) si sono tenuti gli interrogatori di Chiara, Niccolò, Claudio e Mattia. Hanno scelto di non rispondere, cosa normale in questi casi, e dai giornali trapelano le intenzioni dei Pm che chiederanno il rito immediato in Corte d’Assise a Torino entro l’estate, presumendo quindi una lunga carcerazione. Certo che prosegue l’anomalia torinese visto che per un banale interrogatorio la presenza delle forze dell’ordine era veramente ingente e la stazione di Porta Nuova “sotto protezione”. Il nemico pubblico va alimentato e questi sono i modi per costruire sempre di più la figura del notav terrorista per il quale serve sicurezza.
Nella mattinata di ieri, un compagno e un familiare di Chiara, recatisi alle Vallette per i colloqui che svolgono regolarmente da ormai più di un mese, si son visti negare dai secondini la possibilità di incontrarla. “C’è un nuovo provvedimento del Tribunale che blocca i colloqui”, hanno spiegato le guardie. Nel corso della giornata si è poi appreso che il blocco dei colloqui riguarda anche Niccolò, Claudio e Mattia, ma non si è ancora riusciti a comprendere il perché di questa decisione né la durata di questa interruzione. Responsabili di questa manovra sono naturalmente i soliti Padalino e Rinaudo. Al momento dunque i compagni oltre che non poter incontrare altri detenuti non hanno neanche alcun contatto con il mondo esterno. Se Niccolò, Claudio e Mattia si possono incontrare solo tra di loro, Chiara a questo punto è invece in un isolamento assoluto.