Sarebbe da non credere ma, oltre all’articolo, il Corriere della Sera ha postato anche un video (a fondo articolo): ed ecco un Esposito, senatore PD, agitato che si rivolge ad un deputato M5S affermando «Se il M5S vota la fiducia a Bersani, blocchiamo subito l’opera».
Ma come ?!
E. da fondamentalistasitav, a detta di molti, ributtante, si è trasformato, velocemente, in fondamentalistasitav riluttante ? (niente a che vedere, ovviamente, con il bel libro dello scritttore Mohsin Hamid “il fondamentalista riluttante” ).
Il primo commento può sembrare superficiale ma: evidentemente vale più la fedeltà alla poltrona da senatore che alla Torino Lyon.
E dove è finita per E. la granitica visione di un’Opera definita fondamentale per lo sviluppo del Paese, volano per la ripresa economica, indispensabile per far fronte all’aumento esponenziale del traffico merci e per i milioni di passeggeri che devono recarsi continuamente a Lyon…….
Dove sono finiti gli insulti e le provocazioni rovesciate su chi, dati alla mano, sostiene esattamente il contrario: cioè l’inutilità dell’Opera.
Eppure E. dice anche che l’accordo ( fiducia al Governo in cambio della rinuncia alla Torino-Lyon) può essere fatto sul posto, (proprio negli interni del “fortino” della Maddalena !) poi di fronte al rifiuto di questo scambio indecente se ne va, come sempre in malo modo, dicendo: “non siete credibili”…..da che pulpito !
Bene: non ci sarà più né fiato né tempo da sprecare con E. che con questa incredibile uscita si è messo, da solo, fuori gioco; anche se troverà ancora la piena disponibilità di alcuni giornalisti di La Stampa e Repubblica, servilmente sempre pronti a dare voce a qualunque sua esternazione.
Ma cosa può ancora dire di “credibile” un E. che è pronto a rinunciare alla Torino Lyon…… in cambio della fiducia al governo Bersani?
Il secondo commento può essere più significativo: il fronte SI TAV è sempre più in difficoltà, ora lo è anche a livello istituzionale, e non è assolutamente in grado di sconfiggere il Movimento NO TAV e la Comunità Valsusina.
L’ imponente manifestazione del 23 marzo ne è l’ennesima e limpida dimostrazione.
La “navesitav” imbarca acqua da tutte le parti, sicuramente; e probabilmente siamo già di fronte a prove del tipo “si salvi chi può” o del “salvare il salvabile”.
Quindi la proposta indecente è una dimostrazione della crescente debolezza e insicurezza del fronte SI TAV.
La hanno provate tutte: ma nonostante la militarizzazione del territorio, nonostante gli imponenti dispieghi delle forze di polizia e di militari in ogni occasione, nonostante la criminalizzazione portata avanti con media compiacenti, nonostante tutto: noi siamo sempre presenti, come Movimento e come Comunità Valsusina.
Sempre meno isolati e sempre più riferimento per un diverso modello di sviluppo che metta al primo posto gli interessi della comunità nazionale e non quelli privati delle lobbies economiche- politiche che hanno la responsabilità di aver sfasciato l’economia e il tessuto sociale di questo Paese.
Non avremo vinto fino alla chiusura di questo pseudocantiere e fino alla radicale cancellazione di quest’opera, utile solo a chi la vuole costruire per continuare ad utilizzare la finanza pubblica come un bancomat senza limiti cui prelevare altri 22 miliardi di euro da aggiungere a quelli, più di 45 miliardi, già rapinati con le linee AV già realizzate.
Non abbiamo ancora vinto… ma non siamo arrivati fino a questo punto per accettare alcuna mediazione o per tornare indietro e siamo sempre più consapevoli che possiamo farcela.
Giovanni Vighetti
NOTA DI NOTAV.INFO: da notare anche intorno a -1.00, la persona con il giubbotto rosso che parla con i parlamentari 5 stelle è Paolo Griseri, giornalista di Repubblica, che spiega i costi dell’opera a modo suo, quello da affiliato al Pd…