post — 14 Maggio 2014 at 12:53

Pd, sul Musinet la cordata autostradale

Pubblichiamo un’altro articolo che spiega bene gli intrecci economici e di potere tra il Pd e la Valle di Susa. Dalla Sitaf alla Musinet che, guradacaso, è presieduta da Quagliotti e amminsitrata da Mario Virano, commissario della Tav.

Tutto un caso, no sembra proprio di no.

 

da Lo Spiffero – Greganti figlio di NN? Manco per “Idea”, oltre a Quagliotti pure il tesoriere del partito Cuntrò intratteneva rapporti con il Compagno G, tanto da presentarlo a Pittella. Legami che ruotano attorno alla Sitaf, cuore del sistema, e arrivano fino al gruppo Gavio

Una lapide al militante ignoto. È quella che vorrebbero erigere i dirigenti del Pd torinese, presi dall’affanno di smentire ogni tipo di relazioni con il Compagno G, iscritto al partito fino a lunedì scorso, quando il clamore del suo coinvolgimento nell’inchiesta sulla “cricca degli appalti” dell’Expo hanno consigliato al segretario provinciale Fabrizio Morri di sospenderlo in “via cautelativa”. Nessuno lo ha mai visto, pochi lo avrebbero riconosciuto, i più giurano di averne perso le tracce tanto tempo fa. Qualcuno pur non rinnegando vecchi legami di amicizia, come ha fatto parlando con lo Spiffero Giancarlo Quagliotti, relega il rapporto a incontri sporadici e occasionali. Un fantasma, insomma, che si è aggirato per due anni (2012 e 2013) tra i democratici. Peccato che le cose stiano diversamente. Non solo Greganti non era un militante qualunque ma di certo non lo è stato “anonimo” come si tende a lasciar credere. Il Compagno G parlava con tanti, soprattutto negli ultimi mesi, al punto che aveva moltiplicato le sue apparizioni pubbliche. Sabato 29 marzo era nella platea del Carignano a battezzare la candidatura di Sergio Chiamparino e nel foyer del teatro si è soffermato a salutare e chiacchierare con numerosi compagni.

 

Certo, non faceva la vita del militante di base, ma agli appuntamenti importanti non ha mai fatto mancare la sua presenza e, forse, il suo contributo. Così è avvenuto per le parlamentarie del dicembre 2012, in sostegno del vecchio giro di “AreaDem”, pare mostrando esplicita simpatia perAndrea Giorgis, poi diventato deputato, così per le ultime primarie. Ed è proprio durante le consultazioni interne per la leadership nazionale che Greganti incontra Gianni Pittella, il vicepresidente uscente del Parlamento europeo, che lui stesso definisce “potente” in un colloquio intercettato dai magistrati («Io sono andato a Roma, ho visto Pittella, nel Pd è considerato potente»). A propiziarne l’incontro è stato Gioacchino Cuntrò, ex segretario provinciale, oggi tesoriere della federazione torinese. Cuntrò non è solo un importante dirigente del partito, ma nella sua veste di consigliere di amministrazione della Musinet Engineering del gruppo Sitaf (autostrade del Frejus) – dove principale socio privato con il 36% sono i Gavio – è legato a doppio filo a Quagliotti che di Musinet è presidente e che dal suo ufficio di corso Svizzera regge le fila della corrente che si riconosce in Piero Fassino. Proprio in questi giorni dal suo telefono partono gli inviti a sostenere per la prossima competizione regionale Raffaele Gallo, figlio cadetto diSalvatore Gallo, ex ras del Psi e signore delle tessere del Pd, che guida una controllata di Sitaf, la Sitalfa. A coordinare il lavoro è stato ingaggiato un’altra vecchia conoscenza della politica, Pierangelo Caglio, anche lui un ex del garofano, ai tempi uomo dell’ex assessore provinciale Ivan Grotto e in ultimo stretto sodale con l’ex numero uno dell’Idv Luigi Cursio.
Musinet è il fulcro di un sistema che intreccia affari e politica. Vicepresidente della società di progettazione è Ignazio Moncadaex agente dei servizi segreti, numero uno di Fata, antiche radici socialiste, faccendiere della Prima e Seconda Repubblica. E amministratore è Mario Virano, commissario della Tav, in ottimi rapporti con i Gavio, ex dirigente Pci ai tempi di via Chiesa della Salute quando segretario era Fassino che lo mandò ad amministrare l’Atm. Un incarico che gli procurò un incidente giudiziario: una condanna con sentenza passata in giudicato per la vicenda “semafori intelligenti”.

 

Personaggi e interpreti di una trama di potere in cui gli inciampi con la giustizia paiono non essere un ostacolo insormontabile per ricevere incarichi. Anzi. Qualcuno lo chiama garantismo, altri impunità.

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