Si è da poche ore conclusa la marcia popolare che ha visto scendere in strada oltre 10000 persone della Valsusa. Una presa di posizione forte e politica da parte della Valle, che ha voluto ribadire la sua determinazione a contrastare la realizzazione del Tav e tutte le grandi opere inutili di cui, purtroppo, il paese è disseminato.
Partiti da Rosta e diretti ad Avigliana, alle porte della valle, in un lungo serpentone che ha toccato tutte quelle zone che sarebbero coinvolte e deturpate dall’opera, si è preso voce a più riprese ribadendo le regioni di un No irriducibile che per 30 anni è stato il segreto della nostra forza.
Un No allo spreco di denaro pubblico di cui c’è bisogno, non da adesso, per potenziare il sistema sanitario sempre più inaccessibile e meno efficace, per mettere in sicurezza quei territori che vengono messi in ginocchio da eventi naturali, per sistemare le scuole che spesso non rispondono agli standard minimi di sicurezza e per sostenere quei milioni di cittadini che vivono sotto la soglia di povertà. Di necessità ce ne sono molte e di sicuro le grandi opere inutili e devastanti dovrebbero lasciare il posto, e i relativi investimenti, ad esse.
Che abbiamo ragione lo ha scritto recentemente anche il Consiglio dei Ministri, lo confermano gli studi di tutta Europa e lo sa chi vive questo paese e fa fatica a vivere con dignità.
Questa manifestazione ha anche più volte chiarito, casomai ce ne fosse bisogno (ma non lo crediamo) che per noi che in tanti decenni abbiamo visto passare bandiere, ministri, sindaci e vario ciarpame politico affannarsi nello sponsorizzare la devastazione della nostra valle per un mero interesse economico, governi amici non ce ne sono e non “affideremo” a nessuno la nostra lotta.
La nostra strada l’abbiamo tracciata indelebilmente, chiara e netta come il nostro No, insieme a tutti i No Tav generosi che in questi anni hanno subito carcere, condanne e che oggi affollano ancora le aule di giustizia del tribunale di Torino ma anche di tante città in Italia. A loro sicuramente dobbiamo la nostra riconoscenza e il nostro affetto. La manifestazione di oggi, infatti, è stato organizzata anche per sostenere i 38 imputati del maxiprocesso per i fatti del 27 giugno e del 3 luglio, che recentemente in Cassazione si sono visti annullare, del tutto o in parte, e rinviare con l’obiettivo di ridimensionare, le pesanti condanne che i vari gradi di giudizio a Torino avevano previsto. Che contro il movimento No Tav si fosse scatenata una persecuzione senza limiti lo abbiamo detto nel corso degli anni fino alla nausea, ma abbiamo resistito sapendo trasformare la paura in coraggio. Da queste parti “si parte e si torna insieme” non è solo uno slogan, ma la stella polare del nostro agire quotidiano.
Oggi tanti amici da tutta Italia e non solo hanno sfilato insieme a noi: i No Tav del Terzo Valico, i No Tap e i No Mous che combattono sui loro territori dure battaglie, si è data voce alla lotta del popolo Palestinese e alle contestazioni che il giro d’Italia sta subendo lungo tutto lo stivale per denunciarne la partenza da Gerusalemme (in occasione dei 70 anni dalla fondazione dello Stato d’Israele). Importanti le valutazione sulla situazione inaccettabile alle nostre frontiere, dove solo oggi un altro migrante ha perso la vita nel tentativo di raggiungere la Francia. Come movimento No Tav continueremo a mobilitarci a sostegno di tutti coloro che sfidano la morte e il carcere per cercare una vita migliore. Dal palco di Avigliana si è anche espresso sostegno anche alla campagna #SiAmoAfrin e alla lotta del popolo curdo per la costruzione di una società libera e democratica.
Insieme a noi presenti, come sempre, gli amministratori della Valsusa e della città di Torino, sindaci d’oltralpe e diverse realtà e associazioni del territorio.
Insomma, una grande manifestazione No Tav che mostra ancora una volta come solo chi è dalla parte delle ragione può sempre marciare a schiena dritta e lo sguardo fiero.
Per noi la battaglia continua, per questa terra e per tutti coloro che in ogni parte di questo paese continuano a lottare.
Avanti No Tav!