Questa mattina il procuratore Giancarlo Casellli presente al Salone del Libro di Torino per la presentazione del Dizionario Enciclopedico delle Mafie in Italia, è intervenuto sul suo più moderno cavallo di battaglia: i notav.
E a differenza di tutte le volte che gli sono state poste domande in merito alle violenze nei confronti dei manifestanti da parte delle forze dell’ordine (Operazione Hunter remember?) e della situazione a dir poco generosa delle ditte che lavorano nel cantiere “modello” della Maddalena, ci ha tenuto a rispondere in fretta al comunicato del movimento notav, dicendo che ”L’ultimo recente attacco al cantiere Tav non e’ stato un fatto qualunque, chi lo vuole minimizzare faccia pure, ma noi abbiamo elementi che fanno pensare diversamente”. E poi ha continuato rispondendo ai fatti presentati ed accertati che vedono una ditta in particolare( Pato Perforazioni di Rovigo) , lavorare all’interno del cantiere nonostante gli sia stato ritirato il certificato antimafia dicendo che”ognuno dice cosa crede anche per fare propaganda alle proprie tesi”.
Ecco per l’appunto, come fa il procuratore in tutti i casi che ci riguardano, anche questo.
Ha proseguito con un nuovo lei motiv di questi giorni, affermando che ”Il problema e’ che il problema Tav non resti appannaggio di forze dell’ordine e magistratura. Occorrono competenze, sensibilita’ e sapere diversi per affrontare questa delicata questione”. Peccato che i notav vengano affrontati solo da polizie e magistrati visti gli oltre 700 indagati negli ultimi 3 anni, le decinde di persone sottoposte a divieti di ogni genere basati su decisioni del questore e atante piccole forme di intimidazione giudiziaria.