da notavterzovalico.info – E’ stata una due giorni di mobilitazione ancora una volta straordianaria con centinaia di donne e uomini che hanno risposto all’appello del movimento per impedire nuovamente l’esecuzione di alcuni espropri Martedì a Trasta e ieri a Pontedecimo e Fegino.
Un mix vincente costruito dalla presenza di tante persone e dal legal team del movimento ha portato nuovamente a casa il risultato di impedire che gli espropri venissero eseguiti e di rimandare nuovamente di alcuni mesi, considerata la scadenza del decreto di esproprio, il cronoprogramma dei devastatori. Infatti alla solita generosa presenza ai presidi si è aggiunta la diffida scritta da parte dei legali a non eseguire gli espropri, considerato che le tanto odiate letterine verdi sono state spedite senza rispettare i termini di legge. “La gatta frettolosa fa i gattini ciechi” insegna la saggezza popolare e in questa occasione la fretta a Cociv è stata messa ancora una volta dal movimento che ha scongiurato già il 10 Luglio l’esecuzione degli espropri a Trasta.
Giornata che valse a dieci attivisti piemontesi i fogli di via dai Comuni liguri interessati dal Terzo Valico, ma anche l’indignazione di tante persone che in basso piemonte vivono e che ieri si sono presentate più numerose che mai a Genova a dar manforte agli attivisti liguri del movimento.
Se qualcuno pensava di scoraggiare le persone a scendere in strada ha oggi potuto constatare coi propri occhi che l’intento non è riuscito.
Nel solito clima di festa e determinazione i presidi hanno scongiurato che gli espropri avessero luogo e le forze dell’ordine, presenti come sempre in grande numero, hanno controllato da distante la situazione senza intervenire.
Una due giorni importante, dove la solita generosità di tante persone che hanno preferito la difesa della propria terra a una giornata di mare, ha dimostrato ancora una volta che non sarà facile per Cociv e la classe politica responsabile dello scempio del Terzo Valico agire indisturbata.
La lotta prosegue con la solita dignità a testa alta. Finchè c’è il movimento c’è speranza di non vedere le valli Scrivia, Lemme, Polcevera e Verde devastate dall’ennesima grande opera inutile.
P.S: E’ iniziata la disinformazione di regime, infatti in due articoli fotocopia de “Il Secolo XIX” e de “La Repubblica“, ricavati quasi sicuramente o da una velina della Questura genovese o dalla Chiappe e Revello, agenzia di consulenza di Cociv, oltre a scrivere che quaranta attivisti sono indagati per la giornata del 10 Luglio (classico tentativo di far diventare questa la notizia e non il blocco degli espropri di ieri) aggiungono grandi bugie. Parlano di 40 attivisti al presidio quando ce n’erano almeno il triplo e scrivono che non vi erano espropri né ieri, né l’altro ieri.
Qui la prova che sono dei bugiardi.