Siamo partiti in ventiquattro per raggiungere Genova in occasione della tappa ligure del No Tav Tour. Siamo partiti con il rispetto che si deve ad una terra che nei giorni scorsi ha pagato con numerose vittime l’alluvione che si è abbattuta sia nello spezzino che sul genovese dopo. Il motto di questa tappa è stato “meno soldati e muri, più argini sicuri!”. Siamo stati accolti al nostro arrivo al LSOA BURIDDA di Genova da Giancarlo e Gianni, che noi, come molti altri hanno conosciuto nell’estate e nell’autunno della Maddalena. L’ambito in cui ci siamo trovati è stato Il CRITICAL WINE, una due giorni dedicata al vino e ai prodotti della terra a bassa velocità. Un fiume di gente già dal pomeriggio passeggiava tra i tavoli degli espositori per le degustazioni. Dopo cena abbiamo proiettato, nel salone dove si sarebbe tenuto il concerto del sabato, alcuni video della lotta No Tav, tra cui spiccava per la bellezza delle immagini, “I Peccati della Maddalena”. Nella sala gremita di giovani, molti dei quali ci hanno detto di essere stati in Valle il 3 luglio, abbiamo cominciato un racconto a partire con la testimonianza di Gianni Maggi, No Tav di lungo corso e viticoltore le cui vigne sono nella zona Rossa della Maddalena. Gianni ha illustrato ad un pubblico attento le difficoltà del proprio lavoro di viticoltore, soprattutto durante la vendemmia, dovute alla militarizzazione dell’area, dopo ha sapientemente spiegato in che modo viene portata avanti la lotta No Tav e con quali modi viene portata avanti. Il secondo intervento l’ha fatto Ermelinda che ha evidenziato, invitata da Gianni del Buridda, le differenze che caratterizzano il Movimento No Tav da altri movimenti e ha illustrato le prospettive di lotta. Ultimo intervento quello di Mauro Galliano, che invitato dagli organizzatori, ha puntato il dito sulle responsabilità che hanno, nella vita civile, gli amministratori. Molto ha colpito la sua lettera a Napolitano inerente le responsabilità di chi amministra la cosa pubblica. Abbiamo altresì evedenziato come, in un momento tregico per la Liguria, i soldi destinati al finto cantiere e prima ancora alla follia chiamata TAV in genere, andrebbero destinati alla messa in sicurezza del territorio affinchè non si ripetano disgrazie che nel 2011 potrebbero e dovrebbero essere evitate. Al termine del dibattito si è partiti con la Musica No Tav di Sangre Rebelde e Polveriera Nobel che hanno fatto notte e chiuso così la prima giornata della tappa. Una serata sicuramente importante anche visto il numero delle presenze. Giancarlo del Buridda ha confermato 3.500 presenze. Domenica mattina invece ci siamo spostati al porto antico di Genova in Piazza della Raibetta, dove abbiamo installato un gazebo informativo. Mentre alcuni di noi volantinavano nelle vie limitrofe, molti passanti hanno chiesto informazioni e materiale informativo, alcuni ci hanno adirittura offerto una buonissima colazione a base di focaccia ligure. Durante la nostra permanenza numerosissime volte la polizia ha pattugliato la via avanti e indietro con le volanti, forse per non farci sentire nostalgia della Clarea. L’assemblea prevista per il pomeriggio non si è potuta fare, forse proprio per il posto, come detto in precedenza di grande transito. Abbiamo aprofittato però di molti colloqui con persone interessate alla lotta o che comunque ci hanno anche solo espresso la loro solidarietà. Il bilancio della tappa è da considerarsi assolutamente positivo, vista anche la delicatezza del momento che stanno attraversando Genova ed i genovesi, certamente ancora scossi dagli accadimenti dei giorni dell’alluvione. Genova è con noi e per “loro” (“gli altri” ndr.) sarà sempre più dura!