Il 10 ottobre si è chiuso il processo RG1714/10 relativo ai fatti del 9/1/2010 quando all’autoporto di Susa fu montata la baracca che poi diventò presidio.
Ottime le requisitorie dei legali che hanno smontato il castello di accuse della procura, anche se il giudice Paolo Gallo poi ne ha tenuto poco conto non potendo smentire, di fatto, il suo collega di sezione Gianetti che ci aveva condannati il 13/12/13 a pene varianti tre gli 800 e 400 e euro di multa. I legali gli hanno offerto alcuni appigli di differenze sostanziali tra il 9 e il 12 gennaio, in particolare il fatto che il famoso “contratto” tra CONSEPI e LTF è stato sottoscritto il giorno 11 gennaio. Ma come dice il Manzoni “il coraggio uno non se lo può dare”…
Infatti Gallo ha emesso la seguente sentenza:
P. A., R. F. e B. A. non luogo a procedere in quanto già condannati il 13/12/13 per lo stesso reato (il reato di occupazione per essere riconosciuto deve risultare “continuato” e quindi ha dovuto collegare la “occupazione” del 9 gennaio con quella del 12);
M. S. e C. C. 400 euro di multa;
C. L. 250 euro di multa;
M. C. e P. P. a 200 euro di multa.
Oltre al pagamento delle spese processuali.
Verrà presentato comunque ricorso.
Curiosa è la condanna a M. C. in quanto i testi dell’accusa (i CC di Susa) dichiarano di non averlo visto e di non conoscerlo ma di essere risaliti al suo nome dalla targa del furgone che aveva trasportato la baracca e nonostante che ci sia stata una memoria di M. C. che ha dichiarato di aver partecipato a quasi tutte le manifestazioni NO TAV ma che proprio quel giorno non c’era e che aveva prestato il camioncino per la bisogna.
Sarà interessante leggere le motivazioni.