da Nuovasocietà.it – Questa mattina un gruppo di No Tav ha liberato nell’atrio del Palagiustizia di Torino uno striscione legato a dei palloncini con scritto “No videoconferenza”.
L’iniziativa è stata fatta in solidarietà con Claudio Alberto, uno dei quattro No Tav arrestati con l’accusa di terrorismo lo scorso 9 dicembre e tuttora detenuto nel carcere di Ferrara. Giovedì si aprirà infatti uno dei tanti processi che vede al banco degli imputati i No Tav e in questo caso anche lo stesso Claudio. L’udienza avrà per oggetto un episodio avvenuto alcuni mesi fa nei pressi del cantiere di Chiomonte.
Secondo le ultime disposizioni in materia, i detenuti sottoposti a regime di Alta Sorveglianza non vengono condotti alle udienze in cui sono imputati ma vi assistono dal carcere tramite videoconferenza. È quanto accadrà a Claudio questa settimana e quanto potrebbe accadere a tutti e quattro i No Tav incarcerati con l’accusa di terrorismo il prossimo 22 maggio all’apertura del processo per l’attacco al cantiere avvenuto a maggio dello scorso anno.
L’iniziativa di questa mattina aveva quindi l’obiettivo di protestare contro tali disposizioni. Lo striscione è stato liberato nell’ingresso del Palagiustizia, nell’area che precede i tornelli e i controlli per poter accedere alle aule, e per effetto dei palloncini cui era appeso ha raggiunto il soffitto dell’edificio. Nonostante si trattasse di uno striscione e di pochi palloncini, l’azione di protesta ha diffuso una certa agitazione all’interno del Palagiustizia, probabilmente a causa del pesante clima che regna ormai da alcuni mesi all’interno del Tribunale quando si tratta di vicende legate alle mobilitazioni No Tav.