[da Infoaut.org] Ritorniamo a parlare del vice capo della polizia italiana Nicola Izzo dalle pagine di Infoaut perchè nuovamente chiamato in causa nell’ennesimo scandalo di appalti pilotati nel mondo delle forze dell’ordine. A dire il vero non è questo il motivo per cui riparliamo di Izzo, lo facciamo perchè il “mastino”, numero due della Polizia Italiana, è un esempio sul funzionamento interno alle forze dell’ordine ed esempio sulla premialità statuale che viene riservata ai suoi “onesti” servitori.
Izzo, al pari dei macellai di Genova, ha fatto carriera con il suo operato sul campo da Questore, ma non passerà alla storia per essere l’uomo con il pugno di ferro, ma perchè nelle azioni repressive da lui coordinate ha sempre mestato nel torbido, costruendo castelli per giustificare mattanze. Di questo passo però sembra che Izzo non passerà alla storia nemmeno per questo, per il primomaggio del 1999, o per il Global Forum, ma al pari dei vari rappresentanti della casta, passerà alla storia per l’ennesima inchietsa giudiziaria.
Izzo ha formalmente rassegnato le dimissioni, respinte al volo dal ministro dell’Interno, perchè è stato tirato in ballo dalla denuncia anonima di presunte irregolarità negli appalti per l’acquisto di impianti tecnologici gestiti dal Viminale. Nel dossier anonimo Izzo viene descritto come il regista dell’attività illecita nell’affidamento dei bandi per attrezzature elettroniche. Nel Giugno 2010 è indagato per turbativa d’asta nel napoletano, ritenendo che la commessa per il Cen, una sorta di banca dati delle immagini filmate per ragioni di ordine e sicurezza pubblica, sia stata conferita in violazione delle norme sugli appalti pubblici. Una storia ancora da chiarire pienamente che a naso, si collega al “corvo” di questi giorni.
Qui l’articolo che pubblicammo nel giugno del 2001, quando il nome di Izzo venne associato alle operazioni di sgombero della Libera Repubblica della Maddalena.