Nonostante la caduta dell’accusa di terrorismo al tribunale del riesame, i tre attivisti No Tav Francesco, Lucio e Graziano restano in carcere.
Così ha deciso il gup di Torino, negando loro la possibilità degli arresti domiciliari e confermando altresì il “regime ad alta sorveglianza”, un 41bis di fatto, a cui sono sottoposti per i reati di resistenza a pubblico ufficiale, danneggiamento e porto di armi da guerra (le molotov).
Una decisione assurda, che si inserisce nella lunga serie di atti incomprensibili che il tribunale di Torino continua ad agire contro i No Tav, come se il processo a Chiara, Claudio, Nicolò e Mattia non ci fosse mai stato, come se il castello accusatorio della procura torinese non si fosse già demolito di fronte la Corte d’Assisi.
Quindi Lucio, Francesco e Graziano inizieranno il processo a rito abbreviato il 23 aprile ancora detenuti nel carcere di Ferrara.
Le motivazioni non lasciano dubbi, ai tre attivisti secondo il gip manca la “resipiscenza” ovvero “il rinsavire e il ravvedersi, riconoscendo l’errore in cui si è caduti, tornando al retto operare”.
Consapevoli che il processo sarà di breve durata (poiché rito abbreviato) attendiamo il 23 aprile l’inizio del processo che si svolgerà a porte chiuse, mandando un caloroso saluto a chi resiste e non si arrende.
Francesco, Lucio e Graziano liberi!
Per scrivere ai compagni:
Lucio Alberti
Francesco Sala
Graziano Mazzarelli
Via Arginone 327
44122 Ferrara (FE)