Quello che è successo oggi in Val Susa è di una gravità inaudita. Questa foto dice tutto: Digos e Carabinieri controllano i documenti agli studenti dell’ITIS Ferrari di Susa dove era stato organizzato un convegno che puzzava di Tav, ma nascosto sotto l’etichetta dell’immaginare il futuro della Valle.
Organizzato da un giornalista a caccia di notizie per qualche click sul suo sitino, nella fattispecie è stata una parata propagandistica per qualche politico e della lobby del tav.
Ma non c’è da stupirsi, questo è il vero volto del sistema tav sul nostro territorio, trattato al pari di un paese occupato militarmente, di una colonia di antica memoria. Vedere i nostri ragazzi identificati all’entrata della scuola è una diretta conseguenza del conflitto aperto in Valle, e l’unico modo che il sistema tav ha per affermare la propria forza è la militarizzazione, perfino davanti alle nostre scuole.
Si dovrebbero vergognare i signori ripresi in questa foto, in divisa e non, si dovrebbe vergognare chi ha permesso tutto questo, e chi ha organizzato questo oltraggio alla libertà di circolazione.
Alla vigilia del settantesimo Venticinque Aprile soprusi come questi fanno ribollire il sangue e non possono che darci stimoli in più per lottare. I nostri giovani non han bisogno di essere indottrinati, vivono e crescono tra un popolo sano, con valori e principi che si sono costituiti in movimento da molto tempo, forse da più di quello che si può immaginare. Dal tempo in cui l’invasore parlava tedesco e la viltà portava la camicia nera.
Non dimentichiamo e non dimenticheremo neanche questo.
E come ha scritto a caldo un notav oggi:
“…Questa è la conseguenza vera del Tav in Val Susa. Colonizzano una scuola per propaganda, la blindano e identificano gli studenti all’ingresso, che possono partecipare al convegno organizzato solo battendo le mani.
Sembra una zona colonizzata, un paese in guerra e invece, sebbene sia militarizzata e in guerra (dichiarata contro la popolazione,) siamo in una Valle Alpina che vuole solo essere distrutta e la popolazione messa a tacere, per gli sporchi interessi di politici e cricche varie.
Siamo nel 70° della Liberazione e c’è ancora molto da fare!….”