Questo pomeriggio, ci siamo dati appuntamento davanti alla Lidl di Susa per urlare tutta la nostra rabbia.
Con uno striscione e dei volantini abbiamo spiegato ai clienti del supermercato quale sia il prezzo che i padroni sono disposti a pagare pur di fare profitto e arricchirsi sulle spalle di lavoratori e lavoratrici sfruttati.
Adil è stato ucciso ieri mattina, schiacciato da un camion mentre con i suoi compagni era seduto davanti al cancello dello stabilimento, chiedendo una paga dignitosa e delle politiche di sicurezza sul lavoro reali.
In questo sistema marcio e malato, la tutela delle persone è da sempre messa in secondo piano rispetto agli interessi economici, dove le persone non vengono viste in quanto tali ma come macchine da sfruttare per avere una produzione sempre più efficiente e veloce.
E se la vita di un giovane uomo, lavoratore e padre, vale meno di una consegna merci e del mero profitto, allora come società dobbiamo interrogarci a fondo su quali siano oggi le priorità di questo paese.
Non riposerai in pace per ora Adil, ma tant* compagn* continueranno a lottare anche per te!
Per sostenere la famiglia di Adil Belakhdim Bonfico/Bancario intestato a Pietro Davy e Maria Chiara Cebrari con causale “Adil Belakhdim” IBAN IT22L07601010000 01004906838. Le somme versate verrano rendicontate e versate dal movimento No Tav tramite il sindacato SI COBAS ai parenti di Abdil