Nel caos del tribunale di Torino, questa mattina, è parso di capire che tra i tanti che sgomitano per costituirsi parte civile al processo contro i NO TAV ci sia anche la Presidenza del Consiglio dei ministri.
Se questa notizia è vera appare quantomeno paradossale che la Presidenza del Consiglio dei ministri voglia costituirsi parte civile contro i NO TAV quando fu, nel 2010, l’artefice dell’aumento delle proteste attraverso un proprio decreto che escluse comunità montana e sindaci critici nei confronti della nuova linea Torino Lyon dall’osservatorio di Virano, osservatorio che è organismo proprio della presidenza del consiglio dei ministri.
Staremo a vedere il 21 gennaio sempre che non vi siano altri rinvii.
Alberto Perino