Le scene a cui abbiamo assistito in Val Susa in questi giorni hanno dell’incredibile, ma non ci stupiscono. Sono la conseguenza di un sistema di sviluppo, quello delle grandi opere, che è disposto a passare su qualsiasi cosa, compresa la vita e la salute dei cittadini di un territorio pur di rispondere alle leggi del profitto.
Sono venuti di notte, in piena crisi pandemica a portarci devastazione e occupazione militare, mentre ciò di cui abbiamo bisogno è un rafforzamento della sanità territoriale, reddito per chi sta rimanendo senza lavoro, scuola e servizi per i giovani che si trovano sempre più abbandonati a se stessi.
Quello di cui abbiamo bisogno è una seria transizione ambientale che abbandoni le megaopere in favore della messa in sicurezza dei nostri fragili territori, alla bonifica di quelli già martoriati. Per tutti questi motivi non possiamo accettare che nel cuore della nostra valle resistente vada in scena un altro scempio del genere.
Avanti No Tav!