Da alcuni giorni a questa parte, oltre alle ormai abituali Forze dell’Ordine, in Clarea, tra i boschi, accade di incontrare persone altre, misteriosamente affaccendate.
di Gabriella Tittonel – Tg Valle Susa
All’inizio erano stati due “visitatori” che, usciti dal fondo del cantiere si erano velocemente recati sul ponte del Clarea e di lì si erano messi a osservare lo scorrere dell’acqua del torrente, sia a monte che a valle. Che osservassero non si sa…
Poi altri due, una manciata di giorni dopo, si sono visti nel bosco, al di sopra del cantiere e qui, “armati” di palette, erano tutti intenti a prender campionature del terreno. Inutile dire che anche questa volta di spiegazioni non ne sono venute…
Ma l’incontro che più ha incuriosito i cittadini del No è stato certamente l’incontro di oggi pomeriggio, ancora in Clarea, dove sono arrivati quattro giovani, muniti di stivali, reticelle e di un apparecchio capace di trasmettere nell’acqua del torrente piccole scariche elettriche. Capaci di tramortire per qualche minuto innocenti troterelle, pronte per essere acciuffate nelle reticelle e da qui passare di mano in mano per essere misurate e poi rimesse in acqua.
Che sarà mai tutto questo lavorio tra terra e acqua? Tenuto conto che si è già registrata, mesi fa, a valle del torrente, dove lo stesso s’incontra con la Dora, una moria di pesci? E che ora le polveri dello scavo sono pane quotidiano per le maestranze, per i visitatori e per tutti i valligiani?
G.T. 09.0514
Fotografie di Eugenio Cantore