In Valsusa da trent’anni lottiamo contro la costruzione della linea ad Alta Velocità Torino – Lione e contro quel sistema di sviluppo scellerato di cui essa fa parte che sta portando in maniera inesorabile il nostro pianeta verso un punto di non ritorno. Non possiamo stare in silenzio di fronte a tutto ciò che sta succedendo! Dobbiamo continuare a resistere e a lottare per un mondo più giusto ed equo, slegato dal modello di sviluppo che vogliono imporci e con uno sguardo sempre più attento alla cura della terra e dell’ambiente che ci circonda.
La crisi ecologica, economica e sociale, stanno ormai raggiungendo delle proporzioni enormi e due anni di pandemia non hanno fatto che accelerare le condizioni disastrose in cui versano i territori e chi li abita.In nome del profitto, di strategie volte a mantenere stabili gli equilibri tra i “grandi del mondo” , oggi ci troviamo di fronte a un momento davvero drammatico per tutta l’umanità. E la paura di conflitto alle porte di casa non fa che aumentare questi timori.
L’economia di guerra che sta nascendo ci mostra quanto le vite delle persone e i servizi essenziali siano sacrificabili di fronte all’arricchimento dei pochi che hanno da guadagnare da questo conflitto.
Come ci sta dimostrando che non sia possibile neanche rimettere in discussione un’opera faraonica, costosa e ecocida come il Tav, nel momento in cui quelle risorse potrebbero essere preziose altrove.
Di tutti questi argomenti e delle prospettive della lotta No Tav nei prossimi mesi parleremo mercoledì sera. Avremo l’occasione di confrontarci insieme a Sandro Moiso, Domenico Quirico e il collettivo del Calp di Genova per quanto riguarda guerra e riarmo.