Il maxi processo contro i Notav per i fatti del 27 giugno e 3 luglio 2011 entra nel vivo di quelle giornate in cui la Libera Repubblica della Maddalena ha significato un percorso importante di socialità e resistenza.
Dopo aver ascoltato le ultime testimonianze dell’accusa, oggi si è finalmente entrati nel merito e nel contesto di quei mesi passati insieme che diedero vita alla Libera repubblica della Maddalena, sfociata nella giornate di resistenza del 27 giugno quando lo sgombero coatto delle forze dell’ordine, voluto da tutto l’apparato sitav, ha imposto con la forza l’occupazione militare per permettere l’inizio dei lavori all’interno del cantiere – fortino della Clarea.
Gli imputati che si sono fatti interrogare dai pm hanno ribadito le ragioni contro un’opera inutile e dannosa che sperpera denaro pubblico entrando anche nel merito e descrivendo il contesto che ha portato alle giornate di resistenza del 27 giugno e del 3 luglio: dai momenti di socialità, condivisione e discussione all’interno di un’esperienza popolare come quella della Libera Repubblica della Maddalena, all’assemblea per decidere insieme come comportarsi all’imminente sgombero del 27 giugno, sino ai fatti che hanno spinto i pm all’ipotesi di reato per i singoli imputati.
Finalmente vengono descritte le modalità violente con cui le forze dell’ordine prendono possesso dell’area nella giornata del 27 giugno e di come l’apparato militare attaccò una manifestazione di migliaia di notav nella giornata del 3 luglio attraverso un uso a dir poco sproporzionato di lacrimogeni CS – più di 4 mila vennero lanciati solo nella giornata del 27 giugno e l’uso di mezzi pesanti, pinza meccanica e bulldozer, per far avanzare le truppe militari messe in campo per lo sgombero. In questo contesto gli imputati ricordano i lanci tesi dei lacrimogeni che provocarono molti feriti, le tante persone intossicate dai gas CS, le violenze subite alle quali era impossibile non rispondere.
Le domande serrate dei pm Pedrotta e Rinaudo non hanno messo in difficoltà i Notav interrogati che hanno saputo rispondere sul proprio comportamento messo in atto in quelle giornate. Sembravano invece sorpresi i due pm o speravano di non sentir più parlare del “personaggio anonimo”, il corvo, rivelatosi poi un agente della finanza, che informava il Movimento di come sarebbe avvenuto lo sgombero della Maddalena: violento e con un uso massiccio di lacrimogeni.
Qui diretta udienza maxi processo.