Ieri Lele e Pierpaolo, infividuati come amministratori del sito, sono stati querelerati da nientepopodimeno, Massimo Numa per un articolo del 3 maggio scorso: QUELLA LIBERTÀ DI STAMPA, TALVOLTA UN PO’ FRAINTESA giovani no tav.
Ora, troviamo singolare la cosa per molti aspetti giuridici, ma il fatto che più balza all’occhio è la volontà di zittire uno dei canali di comunicazione libera del movimento notav da parte di uno dei, proprio sul terreno della comunicazione, principali mistificatori delle cronache notav.
La frase incriminata è questa: “Quando poi di pericoli si tratta, nessun giornalista impegnato così a fondo nella lotta ai no tav dovrebbe temere i pericoli che lei paventa.
Un giornalista come Numa non verrebbe mai minacciato dalla mafia, perchè delegittimando il Movimento No Tav lui gli affari della mafia li cura.
Nessuna censura governativa lo toccherebbe mai, perchè sminuendo il Movimento preserva gli interessi di questi governi-imprenditori.”
Ora questa frase parla chiaro e pone un quesito rispetto allo schieramento del Massimo Martire, che è colui che ad esempio scrive così di un volantinaggio (il volantinaggio diviene pericoloso e si temono “Sabotaggi”… per Lastampa.it e Massimo Numa) oppure nelle corrispondenze che cerca di tessere con alcuni notav, recensice spettacoli neanche andati scena come in questo caso ( Risposta a quel gran giornalista, critico teatrale, di Massimo Numa) oppure in questo caso a forse questo?