L’Assemblea nazionale francese ha approvato il disegno di legge che dà il via libera al trattato internazionale per la realizzazione della nuova linea Torino-Lione. Questo è l’incipit di tutti gli articoli dei quotidiani odierni e a seguire i commenti che ci spiegano che in questo modo la Francia ha detto definitivamente si al Tav.
I tifosi del Tav allora spiegano sui vari social network che i notav dicevano balle e che la Commissione Mobilità 21 è stata smentita da Hollande. Tutto in vista della prossima rettifica del trattato Italia Francia che sarà siglato il 20 novembre a Roma.
Quindi tutto deciso e tutto a posto? Assolutamente no, e vogliamo spiegare perchè.
Nessuno si aspettava altro dal Governo Hollande, infatti il voto è politico e non tiene conto delle osservazioni tecniche che la commissione ha presentato. Ma sopratutto l’accordo bilaterale che verrà ratificato sapete cosa dice? Che “non ha per oggetto l’avvio di lavori definitivi”
Inoltre tra le altre cose che i politici in campo dovranno prima o poi risolvere c’è un piccolo particolare, cioè che L’opera non è “legale” non esistendo il presupposto legislativo (la prevista saturazione dell’opera) indicato nell’art. 1 accordo Italia Francia del 2001 (che appunto verrà ratificato il prox 20 novembre). Quel punto venne inserito perchè già nel Rapporto del 2000 consegnato allo Stato italiano e francese (dal quale nacque il trattato Italia Francia del 2001) erano evidenti i pericoli e le “preoccupazioni circa l’inutilità del quadruplicamento ad alta velocità” (http://www.eddyburg.it/article/articleview/18669/0/162/).
La Prof.ssa Vittadini Università di Venezia (a capo del gruppo di lavoro che stese il Rapporto di cui sopra) racconta:
“la formula diplomatica assunta (Ndr nell’art. 1 del trattato Italia Francia 2001) per scongiurare tale concreto pericolo (inutilità dell’operta) fu di stabilire che la nuova linea avrebbe dovuto essere realizzata “quando fosse stata satura la linea esistente”.
Quindi cosa ratificano Italia Francia? L’ennesima falsità, illegale persino, utile alla lobby del Tav per poter legittimare l’occupazione della Valsusa e la costruzione del bancomat dei partiti.
Inoltre ad oggi si parla solo del tunnel di base 57 km e si è rinviato di 15/20 anni l’analisi dei traffici sulla “linea storica” per verificare se serve davvero la tratta A.V. Torino Susa
Inoltre il tunnel di base è lungo 57 Km di questi 45 (pari ai ¾) sono in territorio francese e 12 (pari ad ¼) in territorio italiano: a parte il contributo europeo che deve essere ancora definito, l’Italia si fa invece carico dei costi per ¾ e la Francia per ¼ .
La Francia se i costi sono a carico di altri anche per le quote di propria competenza …. perchè dovrebbe dire no…..?