I sindaci della valle di Susa dopo un incontro informale con il ministro delle infrastrutture Del Rio a fine ottobre si stanno preparando per una nuova serie di incontri. Purtroppo però non ci sono segni di cedimento da parte del governo, anzi proprio in questo senso viene proposto come interlocutore a sostituzione del ministero il commissario straordinario per la costruzione della Torino Lione Foietta. Le parole sono state fin troppo chiare “l’opera è irreversibile… ormai si deve guardare al futuro… l’opzione zero è impraticabile… dobbiamo discutere delle reali ricadute positive sul territorio”. Queste alcune perle regalate al pubblico dai proponenti l’opera e aimè gradite da qualche sindaco furbetto o semplicemente stronzo del PD che pensa di più al suo partito che al suo territorio.
La situazione dunque è in continua evoluzione con all’orizzonte dei tavoli istituzionali con personaggi come Foietta che non hanno la benchè minima volontà di ripensamento sull’opera. Tavoli e incontri che serviranno solamente a chi vuole costruire l’opera per poter tornare dalle commissioni europee e richiedere ancora soldi con la menzogna che le comunità locali pian piano stanno venendo a più miti consigli e stanno dialogando.
Come movimento no tav pensiamo che questi incontri, queste trattative siano un errore e che recuperare qualche denaro di compensazione a margine dell’opera sia uno schifo. Le assemblee, innumerevoli si sono espresse in modo contrario e i tecnici no tav che solitamente accompagnano i sindaci ai tavoli di confronto si sono resi indisponibili.
Ci chiediamo che cosa ne pensano i consigli comunali. In particolare Bussoleno, uno dei paesi simbolo della lotta. Il gruppo di minoranza Bussoleno Cambiamo insieme ha convocato un consiglio comunale urgente proponendo una deliberazione nel merito. Un semplice ragionamento che alleghiamo di seguito, un banale quesito che qualsiasi no tav disinteressato sottoscriverebbe. A quanto pare non è stato gradito dalla maggioranza PD e dai sindaci che a sorpresa arriveranno lunedì sera in consiglio con una contoproposta. Per questo motivo invitiamo tutti a partecipare e far sentire nel consiglio comunale la propria voce chiara e contraria. Per dire ancora una volta insieme no tav e no alle compensazioni
Ecco la proposta di deliberazione no tav
IL CONSIGLIO COMUNALE di BUSSOLENO
- Richiamate le proprie deliberazioni precedenti con le quali si esprimeva parere contrario alla realizzazione delle Nuova Linea Ferroviaria Torino-Lione;
- Richiamata la Delibera del Consiglio Comunale n.25 del 12-06-2014 con cui questa maggioranza ha approvato le linee programmatiche del sindaco e della giunta, come si evince dall’allegato “A” che recita nel punto riguardante il TAV:
Piena contrarietà alla realizzazione della linea Tav/Tac. In un momento di crisi e di disoccupazione come quello che stiamo affrontando la realizzazione di questa grande opera non rappresenta un buon esempio di spesa pubblica. Le priorità nel nostro paese sono ben altre: scuola, sanità, sicurezza e manutenzione delle linee storiche esistenti. Oltre ad essere costosissimo consideriamo il Tav inutile, pericoloso per la nostra salute e devastante dal punto di vista ambientale. In quest’ottica riteniamo che il contrasto a questo progetto debba avvenire soprattutto sul piano del confronto istituzionale ed amministrativo, che ponga in primo piano l’ascolto delle istanze locali, che preveda una corretta ed imparziale informazione ai cittadini e l’approvazione di ogni scelta da parte del singoli Consigli Comunali.
- Ritenuto che in un momento di crisi e di disoccupazione, come quello che stiamo affrontando, la realizzazione di questa grande opera rappresenta uno spreco di risorse pubbliche, incidendo negativamente sul Bilancio dello Stato;
- Ribadito che un’opera pubblica, anche se ritenuta strategica dal Governo, si realizza solo con un ampio consenso anche “locale” costruendo nel dialogo una soluzione che affronti la questione dell’ammodernamento del sistema ferroviario Torino-Lione e del trasferimento dalla “gomma” al “ferro” di una quota considerevole del trasporto merci anche in relazione agli interventi previsti sugli altri valichi alpini nell’ambito di un disegno complessivo ad oggi assolutamente inesistente;
- Considerato che sono quasi terminati i lavori per il raddoppio del tunnel stradale del Frejus, opera in contrasto con la volontà di dirottare il trasporto delle merci dalla gomma al ferro;
- Tenuto conto di autorevoli studi che dimostrano l’anti-economicità del sistema ad Alta Velocità in Italia, che ha visto l’assegnazione degli appalti con procedure quantomeno discutibili (general contractor) che hanno generato un’impressionante aumento dei costi, dove le nuove linee sono state progettate senza un’analisi costi-benefici e sulla base di ipotesi di incremento del traffico già di per sé ottimistiche, senza considerare la drammatica condizione di crisi economica internazionale, nonché del continuo decremento di traffico registrato negli ultimi 10 anni sulla tratta Torino – Lyon;
- Tenuto conto del massiccio piano di soppressione di varie linee ferroviarie per il trasporto locale fondamentali per le economie locali e per la mobilità dei pendolari;
- A seguito dell’avanzamento dell’iter procedurale, che delinea un’opera che interessa il territorio del Comune di Bussoleno con considerevoli impatti ambientali, sia in fase di cantiere che in fase di esercizio;
- Preso atto che il confronto istituzionale nel merito e nel metodo dell’opera non si attua secondo modalità di trasparenza ed avviene in assenza di coinvolgimento fattivo delle Amministrazioni interessate;
- Considerato che il confronto con le popolazioni e le istituzioni locali («mai realizzato in val Susa, dopo il timido tentativo della fase iniziale dell’Osservatorio, presto superato dalla pregiudiziale secondo cui “di tutto si può discutere ma non della necessità che l’opera sia fatta”») non è un lusso, ma «un passaggio ineludibile in un sistema democratico». Continuare a ignorarlo produce «non solo una rottura sempre più difficile da sanare con la valle, ma anche una ferita profonda alla democrazia dell’intero paese»;
- Visto inoltre il compito dei Commissari di Governo Paolo Foietta ed il suo predecessore Mario Virano che si è sostanziato unicamente con l’apertura di tavoli di finto dialogo con le popolazioni locali,
- Visto il compito a loro assegnato dal governo con l’articolo 1 del D.P.R. 23 aprile 2015 ovvero: “[…] è attribuito, fra gli altri, il compito di presiedere l’Osservatorio citato in premessa, che viene confermato secondo quanto previsto dai precedenti provvedimenti e sulla base delle intese promosse dalla Presidenza del Consiglio dci Ministri, fino al 31 dicembre 2016. Il Commissario straordinario, attraverso l’Osservatorio, in cui assume il coordinamento della delegazione governativa già costituita nell’ambito dell’Osservatorio medesimo, oltre a gestire gli effetti della cantierizzazione della sezione transfrontaliera della linea ferroviaria Torino-Lione nel territorio dei comuni di Susa-Bussoleno, ed in quello dei comuni di Chiomonte e Giaglione, pone in essere, con la partecipazione dei rappresentanti degli enti locali e degli altri soggetti interessati, tutte le attività che costituiscono la governance del progetto volto alla realizzazione della linea ferroviaria Torino-Lione nel passaggio dallo stadio preliminare a quello definitivo per la tratta nazionale, così come già avvenuto in precedenza per la tratta internazionale” e che i Commissari sono risultati unicamente appiattiti su una linea politica di promotori dell’opera;
- Considerato che le sopraindicate tesi sono validate e confermate anche dalla recente espressione dell’autorità garante della concorrenza e del mercato con provvedimento esecutivo del 10 dicembre 2015 “che, in relazione all’incarico di direttore generale della TELT assunto dall’arch. Mario Virano sussiste l’incompatibilità post-carica prevista dall’art. 2, comma 4, Il periodo della legge n.215/04”;
- Richiamato infine come l’azione governativa, esplicata per mezzo dei Commissari, sia unicamente impostata sulla validazione politica dell’opera senza rispondere alle obiezioni tecniche accurate e puntuali mosse dalla Commissione Tecnica della ex-Comunità Montana e che il confronto con tali Istituzioni è ricondotto alla strategicità dell’opera e quindi all’insignificanza di ogni ragionamento e dato tecnico – scientifico;
DELIBERA
- Di ribadire l’assoluta contrarietà, per le motivazioni espresse in premessa e per quelle contenute nei precedenti atti deliberativi, alla realizzazione della nuova linea Torino-Lione e ad ogni ipotesi progettuale relativa alla costruzione di una nuova linea ferroviaria in Valle di Susa;
- Di ribadire che la realizzazione della linea ad alta velocità Torino Lione oltre a rappresentare un costo irragionevole per le casse pubbliche non è funzionale alle necessità del traffico merci, rappresenta un rischio per la salute delle comunità della Valle ed è insostenibile da un punto di vista ambientale;
- Di rifiutare il principio delle compensazioni per la realizzazione di interventi comunque necessari a prescindere dalla realizzazione dell’opera, rigettando il principio che opere necessarie e richieste da anni, quali manutenzioni straordinarie, messa in sicurezza di scuole, salvaguardia del territorio da dissesto idrogeologico siano realizzate a titolo di compensazione anziché oggetto di pianificazione e realizzazione autonoma, senza essere vincolate alle grandi opere;
- Di rifiutare tavoli politici o tecnici di confronto in merito al progetto dove non venga presa in considerazione l’opzione zero. Ovvero un ragionamento onesto che metta in discussione l’utilità stessa di una nuova linea ferroviaria in Valle di Susa;
- Di considerare i tavoli proposti dal ministro Delrio e dal commissario Foietta i quali escludono con fermezza ogni ripensamento sulla realizzazione di una nuova linea ferroviaria, ovvero rifiutano l’opzione zero, in contrasto con le istanze locali di cui questa amministrazione vuole farsi promotrice così come evidenziato nel programma elettorale.
ED IMPEGNA IL SINDACO E LA GIUNTA COMUNALE
stante il presente deliberato
- A rifiutare l’interlocuzione con i soggetti (persone, aziende o enti governativi) che hanno il mandato unico di costruire e progettare la nuova linea ad alta velocità Torino Lione,
- A rifiutare l’invito e dunque a partecipare a qualsivoglia confronto o tavolo di trattativa che anche minimamente sfiori nel suo scopo o nel suo programma i punti precedentemente espressi,
- A ritenere, quindi, il commissario di governo Paolo Foietta persona non idonea ad una proficua interlocuzione al fine della soluzione del problema stesso. Commissario avente un chiaro e unico mandato istituzionale opposto a quello espresso dall’esito elettorale di questo Comune, nella presente e nelle precedenti legislature,
- A sottoporre al voto del Consiglio Comunale qualsivoglia azione istituzionale riguardante il tema-progetto nuova linea ferroviaria Torino Lione.