post — 18 Febbraio 2014 at 19:55

L’ultrà del Tav imputato davanti al GIP di Torino, 11.4.2014.

Il pool della procura di Torino contro i No Tav, con calma, tanta calma, ha finalmente chiesto di processare Esposito Stefano, senatore del Partito Democratico.

L’accusa è di avere diffamato attraverso il sito ‘www.stefanoesposito.net’ diversi appartenenti del Movimento No Tav, tra cui Lele Rizzo, Dana Lauriola, Luca Abbà, Luigi Casel.

Qui l’articolo del senatore-ultrà Si Tav, che all’epoca era deputato, ma sempre del PD.

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L’udienza preliminare è fissata per l’11.4.2014, ore 09,30, Tribunale di Torino. Vedremo che ne penserà il GIP.

Nel frattempo approfittiamone per studiare…

…alcune anomalie.

Il pool della procura di Torino che da quattro anni istruisce i processi contro i No Tav è lo stesso che fa le indagini ‘a favore’ dei No Tav. E con più di 600 indagati del Movimento per reati che vanno dall’offesa al corpo politico-militare al terrorismo internazionale con custodia cautelare in carcere da mesi, tutto ad opera dei membri di quel pool, è perlomeno curioso che la procura non abbia ritenuto di delegare le scarsissime indagini ‘a favore’, se così le si può chiamare, ad altri magistrati. Anche solo per le tempistiche di istruzione dei processi, ma ne parliamo sotto.

Le tempistiche.

La differenza di velocità delle inchieste da parte dei magistrati del pool no tav è abissale, ora è finalmente un argomento di discussione (il procuratore generale di Torino si è tanto scandalizzato che qualcuno si è lamentato della situazione ambientale torinese…).

E allora. Per arrivare a quest’udienza preliminare è stato necessario attendere due anni dal fatto ed un anno e 10 mesi dalle denunce. Tenete a mente questi numeri. Gli avvocati di alcuni dei no tav hanno anche presentato un’istanza di avocazione al procuratore generale, perché il pool no tav non decideva se chiedere il rinvio a giudizio o l’archiviazione, e i no tav aspettavano.

Ma a parti inverse, cosa succede? A voi l’esempio che fotografa una realtà verificatasi e quindi incontestabile: quando pochi mesi fa un giornalista de ‘La Stampa’ si è sentito diffamato da un articolo apparso su notav.info (maggio 2013), il medesimo pool della procura ha impiegato 6 mesi e 1 giorno dal fatto e meno di 6 mesi dalla querela per aprire le indagini, chiuderle, e chiedere il rinvio a giudizio. Vi ricordate i numeri di prima? I No Tav hanno aspettato due anni dal fatto ed un anno e 10 mesi dalle querele.

Domanda, allora: una denuncia per diffamazione a danno di giornalista Si Tav merita più attenzioni e risorse di una denuncia per diffamazione a danno di un appartenente al Movimento No Tav?

I numeri e le date dicono che per la procura di Torino è così.

Al di là di questioni morali, che riflessi ci saranno, ad esempio, sulla prescrizione del reato?

Restiamo sulle tempistiche. Un’altra conferma, un altro punto interrogativo.

Giornata del 3 luglio 2011. Denuncie di lesioni a carico dei no tav da parte delle ff.oo. Processo iniziato nel 2012, dibattimento in corso (in aula bunker ecc. ecc.) da un anno, sentenza possibile nel 2014.

Giornata del 3 luglio 2011. Denuncie di lesioni a carico delle ff.oo. da parte di no tav (carabiniere dei Cacciatori imputato per aver bastonato un manifestante in stato di fermo). Il processo, riporta La Repubblica oggi, inizierà “nel 2015”. Cioè inizierà quando sarà verosimilmente già chiuso quello a carico dei manifestanti per i fatti del medesimo giorno.

Domanda: le lesioni fatte da un notav meritano più velocità e risorse delle lesioni fatte da un carabiniere?

I numeri e le date dicono che per la procura di Torino è così.

Al di là delle questioni morali, che riflessi ci saranno, ad esempio, sulla prescrizione del reato?