da Spinta dal bass – il 14 marzo 2014, sulle pagine locali de La Repubblica, Fabio Tanzilli ha pubblicato un articolo relativo alla denuncia di inquinamento a Chiomonte comparsa due giorni fa sul nostro sito. Il giornalista riporta tra virgolette alcune dichiarazioni di Ltf, senza precisare il nome dell’autore.
Le ricopiamo integralmente con i nostri commenti. Per rendere più avvincente la lettura fra una risposta e l’altra inseriamo anche i grafici sul livello di pm10 alla Maddalena. Sono grafici fatti da Ltf e si basano sui loro dati. Noi abbiamo soltanto inserito una linea rossa ad indicare il limite di 50μg/m3 che non potrebbe essere superato per più di 35 giorni l’anno (il 10% del totale).
Marzo, valore medio 71,4μg/m3, valore massimo giornaliero 189μg/m3, 13 sforamenti su 24 giorni, 54,2%
1° dichiarazione: “Nel cantiere per il tunnel geognostico della Torino-Lione sono in atto monitoraggi continui della qualità dell’aria, tra questi ci sono le misurazioni dei valori di PM10.”
1° commento: bella scoperta! Lo aveva appunto affermato il nostro sito e soprattutto è un obbligo di legge, ribadito dalle prescrizioni imposte dal Governo con l’approvazione del progetto. Non è una vostra attenzione all’aria che respirano i valsusini, ma un vostro obbligo e dovere.
Aprile, valore medio 54,8μg/m3, valore massimo giornaliero 127μg/m3, 14 sforamenti su 30 giorni, 46,7%
2° dichiarazione: ”Una delle stazioni di rilevamento è sul piazzale antistante al Museo della Maddalena …”.
2° commento: come prima, l’esatta ubicazione della stazione di rilevamento era stata già correttamente indicata sul nostro sito, dove è persino linkata la scheda descrittiva della stazione 5.4.
Maggio, valore medio 41,6μg/m3, valore massimo giornaliero 112μg/m3, 10 sforamenti su 31 giorni, 32,3%
3° dichiarazione: “.. risente quindi in misura significativa anche delle emissioni del traffico dell’autostrada che sovrasta il cantiere, e non rileva solo i dati del cantiere Tav”.
3° commento: qui c’è da dilungarsi un po’. Cominciamo col dire che tale stazione è stabilita da molti anni, tanto da essere utilizzata già per la progettazione di Venaus. Quando Ltf presentò il progetto di Chiomonte, nello Studio di Impatto Ambientale usò i rilevamenti effettuati nel 2005 proprio per il tunnel di Venaus. Ecco la pagina:
All’epoca, la Comunità Montana e le Associazioni Ambientaliste contestarono la scorrettezza di riciclare i monitoraggi di un progetto vecchio e abbandonato. Ma i Ministeri non ebbero nulla da eccepire (d’altronde nello stesso momento ingoiarono senza fiatare l’affermazione che in Val Susa non soffia mai un vento superiore a 14,4 km/h…).
Quindi i numeri ufficiali dai quali si deve partire sono i seguenti, registrati nell’inverno e nella primavera 2005, come riportati nello stesso SIA:
In seguito, a progetto approvato, Ltf ha attivato lo stesso punto di rilevazione per registrare i valori di fondo prima dell’inizio dei lavori. Come già scritto sul nostro sito, in realtà le misurazioni non possono rappresentare esattamente la situazione precedente perché sono iniziate a marzo 2012, quando l’area era già stata compromessa e interessata da movimenti terra, taglio di piante, creazione di strade, spianamento di piazzali, sistemazione di recinzioni, allacciamenti e baracche. Anche in questo caso la scorrettezza è stata denunciata ai Ministeri ma – per ora – non si hanno notizie di provvedimenti. Questi i valori di pm10 dichiarati da Ltf per i campionamenti 2012 (la tabella è una nostra elaborazione sintetica, i dati Ltf sono qui, qui e qui)
Riassumendo:
-nel 2005, quando ancora non vi era il cantiere Tav, il valore medio della concentrazione di pm10 era26,5μg/m3 con punte massime di 65,8μg/m3.
-nel 2012, in base alla tabella, quando il cantiere Tav era in via di allestimento da 1 anno, il valore medio della concentrazione di pm10 era di 34,9μg/m3 con punte massime di 93,2μg/m3
-nel 2013 nello stesso punto di campionamento, a due anni dall’apertura dei cantieri Tav, si registrano concentrazioni di pm10 ulteriormente in incremento, valore medio di 53,3μg/m3 e punte massime di189μg/m3.
Per giustificare aumenti così marcati occorre cercare una sorgente di emissione nuova e aggiuntiva rispetto alla situazione di partenza. Può essere l’autostrada? In teoria, sì. In pratica, no. Sarebbe una causa ragionevole soltanto se, nello stesso periodo, il traffico autostradale fosse aumentato. Peccato che dal sito della società Sitaf non sembra proprio che un simile fenomeno si sia verificato. Risulta anzi che i mezzi in transito si siano ridotti dal 2005 al 2013 di circa il 10% passando da 3776000 a 3410000. Ci possono essere altre cause? Certamente. Qualsiasi cantiere attivo in zona può provocare emissioni fuori norma. Nei mesi del 2013 che hanno visto sforamenti significativi, erano in corso altri grossi lavori? Può dirlo con chiarezza il Comune di Chiomonte. Ma in ogni caso, per rispettare la legge, anche l’altra ipotetica ditta avrebbe dovuto monitorare il proprio operato, proprio per accorgersi subito di eventuali problemi.
Una vecchia regola, detta “del rasoio di Occam”, suggerisce di non andare a cercare spiegazioni arzigogolate o troppo lontane: di solito la soluzione più semplice e immediata si rivela esatta. Nel nostro caso, è facile: l’area de La Maddalena è in gran parte naturale e non antropizzata. I grossi emettitori di polveri sono solo due: l’A32 e Ltf. Una inquina da tempo con valori costanti che, fino a prova contraria, rimangono sotto i limiti di legge (confermato da altre centraline lungo tutta la valle). L’altra è arrivata da poco, e subito dopo sono cominciati gli sforamenti.
In ogni caso, risolvere la questione è piuttosto semplice. Due soggetti pubblici, il Sindaco e Arpa, facciano le loro verifiche e appurino le cause degli eccessi; è un loro specifico dovere.
Giugno, valore medio 49μg/m3, valore massimo giornaliero 99μg/m3, 13 sforamenti su 30 giorni, 43,3%
4° dichiarazione: “Sono valori grezzi e non validati mentre le rilevazioni “normate” hanno sempre evidenziato concentrazioni molto inferiori”.
4° commento: i numeri che abbiamo divulgato sono quelli resi pubblici da LTF, che quindi si assume il ruolo di “validatore”. Nessuna estrapolazione è stata fatta. Ribadiamo che ad oggi questo è il dato più completo e anche quello più elaborato e meno grezzo fra quelli pubblicati da Ltf. Ricordiamo inoltre che il Codice dell’Ambiente (*) e la Delibera di autorizzazione impongono la divulgazione dei risultati dei monitoraggi ambientali, senza pretendere che un cittadino qualsiasi debba inoltrarsi in calcoli da specialisti. D’altronde, in questo caso non sono nemmeno necessari, visto che devono essere confrontati da un lato con i limiti di legge e dall’altro con i valori preesistenti (raccolti sempre da Ltf).
(*) D.Lgs. 152/2006 smi, art. 18 c. 3. Delle modalità di svolgimento del monitoraggio, dei risultati e delle eventuali misure correttive adottate è data adeguata informazione attraverso i siti web dell’autorità competente e dell’autorità procedente e delle Agenzie interessate. Vedi anche l’art. 28 c. 2 della stessa Legge.
Luglio, valore medio 58μg/m3, valore massimo giornaliero 140μg/m3, 18 sforamenti su 28 giorni, 64,3%
5° dichiarazione: “Il valore medio di PM10 pari a 38mg è confrontabile con il dato della stessa stazione prima dell’apertura del cantiere, e dimostra che non c’è stato deterioramento ambientale per le lavorazioni.”
5° commento: qui si rasenta la malafede. Dai dati resi pubblici da Ltf il numero 38 appare inspiegabile e non deducibile da alcuna serie di dati pubblicati. Come può un valore “grezzo” di 53,3μg/m3 (dato Ltf e confermato indirettamente nell’articolo) trasformarsi magicamente in 38μg/m3? Forse Ltf ha dei dati ancora non resi pubblici? Forse da settembre a fine anno la concentrazione di pm10 si è incredibilmente azzerata, abbassando la media (e questo sarebbe assai curioso perché normalmente è questo il periodo in cui le concentrazioni sono maggiori). Curioso anche come quelli di Ltf non parlino di giorni di sforamento (a cui fa riferimento la normativa).La stazione 5.4 a La Maddalena ha registrato 88 giorni fuori norma su 189 disponibili; è illegale. Qualcuno vuole preoccuparsene? La più interessata dovrebbe essere proprio Ltf. Ha tutto l’interesse a dimostrare che non ne è responsabile, altrimenti la legge è chiarissima: qualora risultino impatti negativi ulteriori e diversi, ovvero di entità significativamente superiore, rispetto a quelli previsti e valutati nel provvedimento di valutazione dell’impatto ambientale, l’autorità competente può modificare il provvedimento ed apporvi condizioni ulteriori. Qualora dall’esecuzione dei lavori ovvero dall’esercizio dell’attività possano derivare gravi ripercussioni negative, non preventivamente valutate, sulla salute pubblica e sull’ambiente, l’autorità competente può ordinare la sospensione dei lavori o delle attività autorizzate (art. 28 c. 1b del Codice dell’Ambiente).
Agosto, valore medio 54,2μg/m3, valore massimo giornaliero 120μg/m3, 15 sforamenti su 24 giorni, 48,4%
Considerazione finale. La legge stabilisce che non si può superare un certo limite. Non dice che ogni cantiere deve emettere sotto la soglia. Se per ipotesi Ltf emette per 35 e la A32 per 25, ognuno rispetta i limiti (50) ma la salute di tutti è a rischio lo stesso (60). Per questo si valutano gli impatti cumulati. E se qualche goccia fa traboccare il vaso, il vaso va subito svuotato, non importa da chi.
È la somma che fa il totale, diceva un vecchio saggio…
Settembre, valore medio 43,3μg/m3, valore massimo giornaliero 86μg/m3, 5 sforamenti su 15 giorni, 33,3%