Condividiamo molto volentieri la lettera scritta dalle donne della Biblioteca delle donne e Centro di consulenza legale dell’UDIPalermo, pubblicata sul sito pressenza.com e indirizzata alla Senatrice Liliana Segre, in sostegno di Dana, in carcere dal 17 settembre, ma anche di tutti/e i/le No Tav che stanno subendo ingiuste limitazioni della propria libertà.
La lettera arriva in seguito al legame costruito grazie alla tenacia delle Mamme in Piazza per la Libertà di Dissenso che, senza sosta, ogni giovedì dall’8 di ottobre 2020, si ritrovano in presidio sotto al carcere delle Vallette di Torino, per portare sostegno a Dana, ma anche per mettere in luce e farsi megafono delle ingiustizie portate avanti da Questura, Procura e i Tribunali di Torino che, con ogni mezzo, continuano a cercare di reprimere ogni forma di dissenso.
Dalle lotte per la salvaguardia dei territori a quelle antifasciste, sono infatti centinaia i procedimenti penali aperti e decine tra arresti in carcere, detenzione domiciliare e misure definitive e cautelari che limitano la propria libertà.
Le Mamme in Piazza per la Libertà di Dissenso hanno intrapreso questo percorso di sensibilizzazione e lotta contro la repressione del dissenso dal 2016 e, grazie a loro, è stato costruito questo ponte di solidarietà dalla Sicilia alla Valsusa perché sono troppe le situazioni di questo tipo che si manifestano in tutta Italia.
“Gentilissima Senatrice Liliana Segre,
noi donne della Biblioteca delle donne e Centro di consulenza legale dell’UDIPalermo, fermamente decise a custodire la nostra democrazia, che è per noi un bene estremamente fragile di cui prendersi cura, rivolgiamo a Lei un accorato appello perché si adoperi nella valutazione del caso di Dana Lauriola e delle/degli attiviste/i Notav. Riteniamo intollerabile che in Italia si possano scontare pene detentive di due anni per il blocco di un quarto d’ora di un casello avvenuto in maniera pacifica e per l’uso di un megafono con il quale spiegare le ragioni della protesta, o pene ai domiciliari per aver distribuito volantini.
Riconosciamo in Lei e nella Sua storia di donna gli stessi valori e riferimenti culturali e politici che condussero molte donne e molti uomini a una partecipazione attiva alla Resistenza contro il nazifascismo e che oggi, pur nelle difficoltà e insidie del presente, spingono molte donne e uomini a non restare indifferenti davanti alle ingiustizie. Non giudichiamo degno di uno Stato democratico ridurre a una questione di ordine pubblico la protesta di un territorio, la Val di Susa, come è avvenuto nel caso di Nicoletta Dosio, insegnante in pensione di 73 anni, di Dana Lauriola e di altre/i giovani attiviste/i Notav per la partecipazione alla manifestazione tenutasi al casello di Avigliana il 3 marzo 2012.
Con queste convinzioni ci siamo appellate al Capo dello Stato, On. Sergio Mattarella, chiedendo immediata libertà per Dana e per le altre e gli altri coinvolti nel processo Notav, in quanto le risoluzioni delle autorità giudiziarie, che nonostante il propagarsi del covid-19 nelle carceri non hanno previsto misure alternative al carcere, continuano ad apparirci inspiegabili e disumane, considerata anche la sproporzione tra i reati contestati e le pene inflitte. Una sproporzione che è stata rilevata mesi or sono da Amnesty International e dall’Associazione Giuristi Democratici e in particolare da Ugo Mattei, Peppino Di Lello, Giulio Pepino, Claudio Novaro.
Noi donne della Biblioteca delle donne e Centro di consulenza legale dell’UDIPalermo abbiamo prestato ascolto alle voci delle Mamme per la libertà di dissenso afflitte per la sorte delle loro figlie/i e di tutti le/i giovani attiviste/i, incriminate/i per avere preso parte a
manifestazioni tese a rivendicare l’antifascismo, l’equità sociale e la salvaguardia dell’ambiente. Dal 28 gennaio ci uniamo, in collegamento da Palermo, al presidio organizzato dalle Mamme ogni giovedì dinanzi al carcere delle Vallette di Torino, e a questo ponte di solidarietà pacifico e simbolico si uniscono altre organizzazioni di donne di diverse città italiane da noi sollecitate e come noi preoccupate dinanzi al venir meno nel nostro Paese di alcuni diritti elementari, quali la libertà di dissenso e di protesta. Nel contesto politico odierno, al di là della TAV, le pene detentive alle quali sono sottoposte Dana e altre/i attivisti non solo disorientano le giovani generazioni impegnate nella salvaguardia dei territori e in lotta per un assetto sociale futuro meno ingiusto e ne mortificano le speranze di cambiamento, ma arrecano anche danno alla nostra democrazia sottraendo valore alla nostra Costituzione.
Pertanto ci appelliamo a Lei, Senatrice Liliana Segre, che ammiriamo per la fermezza e la coerenza con le quali afferma e pratica i princìpi ispirati all’amore e ai valori dettati dalla Carta costituzionale italiana, che noi tutte condividiamo, affinché la preoccupazione nostra e delle Mamme per la libertà del dissenso possa trovare ascolto, per il Suo tramite, nelle/nei rappresentanti delle Istituzioni preposte alla tutela dei diritti sanciti per ogni cittadino/a dalla Costituzione e racchiudibili nel rispetto della dignità umana, fondamento di ogni convivenza civile.
Biblioteca delle donne e Centro di Consulenza legale UDIPALERMO
Palermo, 10 febbraio 2021″