In questo giorno di mobilitazione studentesca per la salvaguardia della scuola pubblica ed un reale diritto allo studio il movimento NO TAV vuol far giungere a studenti e lavoratori il proprio saluto e la propria convinta adesione.
Del resto, molti dei giovani che si mobilitano in difesa di questo fondamentale, insostituibile presidio educativo, a Torino come in tante altre piazze del paese, costituiscono da sempre parte attiva e del Movimento NO TAV, la nostra più importante ricchezza, la garanzia che la lotta non morirà.
La rinascita e la connessione delle lotte è più che mai necessaria rispetto ad un sistema la cui insostenibilità sociale, culturale, ambientale è ormai giunta ad un punto di non ritorno.
In fondo, il covid non ha fatto altro che strappare la foglia di fico dietro cui si cela l’ingiustizia di sempre. La guerra all’uomo e alla natura non può che portare devastazione, malattia, morte. La logica del profitto e del mercato, che toglie ai poveri per dare ai ricchi, facendo della vita, delle risorse, della bellezza vile merce “usa e getta”, teme lo spirito libero e critico delle persone pensanti, la socialità in cui cresce il confronto e germogliano e si irrobustiscono le lotte.
Di qui l’attacco alla scuola, come alla sanità ed ai servizi, il via libera alle privatizzazioni, Di qui la rapina del denaro pubblico, sottratto ai bisogni di tutti e sprofondato nel pozzo senza fondo della guerra e delle grandi male opere, il diritto ad un lavoro decente degradato ad indecente scelta se morir di fame o di nocività.
La scuola dovrebbe essere la priorità delle priorità, presidio e fonte di socialità, saperi e consapevolezza, speranza attiva per un futuro migliore, più giusto e vivibile per tutti, come la salute deve essere non un privilegio per chi ha la possibilità economica di curarsi, ma un diritto, garantito gratuitamente, a tutti
Non è un caso che il covid abbia trovato ospedali pubblici senza strutture adeguate a fronteggiare la pandemia e che le scuole si scoprano insufficienti a sostenere un avvio adeguato dell’anno scolastico, mentre, in perfetta linea con i governi precedenti e con l’assenso del partito trasversale degli affari che siede in Parlamento ed occupa ad ogni livello le istituzioni, destina, come spesa prioritaria, decine di miliardi alle grandi male opere e, primo tra i primi, al TAV Torino-Lyon.
Cari studenti, cari lavoratori , siamo con voi per difenderla, questa scuola che la Costituzione ha voluto pubblica, democratica e formativa e che attraverso gli anni, in modo assolutamente trasversale, governo dopo governo, controriforma dopo controriforma, con un’accelerazione a partire dagli anni ’80, è stata taglieggiata, degradata geneticamente, nel segno della “modernità” : dalla scuola delle competenze”( che, in una presunta maggior oggettività, introdusse i test scritti come strumento di valutazione), alle “tre i” (inglese, informatica, impresa), alla scuola dell’autonomia (quella delle valutazioni trasformate, anche lessicalmente, in partita doppia di crediti e debiti), alla “buona scuola” (la licenza di sfruttamento che si chiama “alternanza scuola lavoro”). Costante è il degrado, la precarizzazione dei posti di lavoro, il taglio dei finanziamenti, delle classi, l’aggravarsi delle disuguaglianze tra scuole e tra allievi, l’abbandono della scuola pubblica alla pelosa beneficenza del privato.
Inoltre, il rischio del contagio, con l’adozione della scuola a distanza, ha aperto le porte al sogno di sempre di un sistema che ci vorrebbe “muti e quieti come le merci sigillate nei mercati”: il computer, sostituendo la presenza fisica di insegnanti e compagni, distrugge l’azione culturale e sociale di una collettività in cui ci si conosce, ci si confronta e si cresce insieme. In tal modo viene favorito l’individualismo egoistico, aumenta il divario tra ricchezza e povertà, si tarpano le radici di ogni sapere critico del mondo, si preparano i bravi, obbedienti soldatini per le future guerre del capitale.
Oggi, più che mai, la scuola è il fanalino di coda di un treno che corre verso l’abisso.
A fermarlo saranno solo le lotte, il conflitto degli oppressi contro gli oppressori, mai spento, che presto tornerà a divampare. Il potere lo sa e sta mettendo in campo la repressione attraverso gli strumenti di sempre: lo stato di polizia, la militarizzazione dei territori, le questure, i tribunali, le carceri. La repressione contro il Movimento NO TAV, con decine di processi che stanno giungendo alle condanne definitive e migliaia di indagati , arresti e carcerazioni (una per tutti, Dana, che sta scontando due anni di carcere per aver partecipato ad una del tutto pacifica manifestazione in autostrada), la criminalizzazione dei giovani antifascisti ,contro i quali, a dar manforte ai fascisti, si è scatenata la polizia, il pugno di ferro nei confronti dei solidali schierati a difesa delle case occupate sono il maldestro tentativo di soffocare il dissenso e prevenire le lotte che verranno: indispensabili come l’acqua e il pane e belle, perché è bello sentirsi insieme dalla parte giusta.
Coraggio, compagne e compagni, anche se sarà dura ce la faremo; del resto non abbiamo da perdere se non le nostre catene, ma abbiamo un mondo intero da conquistare.
Il movimento NO TAV