Ieri sera il candidato sindaco Paolo Damilano si è presentato nel quartiere di San Salvario per una fantomatica “passeggiata per la sicurezza contro lo spaccio e il degrado”. Secondo i profili social del candidato, l’iniziativa sarebbe stata suggerita dagli abitanti della zona ma a detta della stampa in piazza si sono presentate appena una trentina di persone, perlopiù candidati e militanti di lungo corso di Lega e fratelli d’Italia giunti da tutta la città. Non esattamente quella che si dice un’iniziativa popolare, insomma, nonostante Damilano continui a dire che tutti gli abitanti a Torino si sentano come a Gotham city.
Tra i partecipanti alla ronda serale, in prima fila, alla destra di Damilano, spicca un volto a noi piuttosto noto Antonio Rinaudo, ex pm anti notav oggi ringraziato per la sua missione con un comodo strapuntino di commissario giuridico per l’unità di crisi anti covid.
Una presenza non casuale, dettata non solo dal sostegno alla figlia, candidata con Forza Italia, ma anche dalle ambizioni del magistrato in pensione. Si vocifera infatti da tempo che – dopo aver costruito le sue fortune politiche sulla repressione del conflitto sociale in valle e in città – Rinaudo aspiri ora a un posto di assessore alla sicurezza in quota fratelli d’Italia.
Della serie, quale migliore parabola, per il Pm con l’elmetto, di finire carriera direttamente col manganello in mano?