Dopo un lungo periodo di sofferenza, si è spento Silvano compagno e amico mio e di Stefano.
L’immagine simbolo che mi rimbalza in mente è quella dei tempi d’oro della nostra lotta quando, sui prati di Venaus, dietro un enorme pentolone, distribuiva cibo caldo al popolo, col sorriso e con eleganza.
Silvano, insieme a Nicoletta, ha sempre avuto un posto speciale nel mio cuore per la convinzione incrollabile da comunista che aveva.
Essere comunista per Silvano non era solo una formula, ma uno stile di vita che nella pratica quotidiana ha accompagnato la sua esistenza.
Un comunista, credo l’unico che io abbia incontrato, che condivideva la “proprietà” privata. Per me e Stefano ha messo a disposizione la Meisonetta, sua casa natia e so che era contento di saperla abitata e curata da Stefano, da me…
Un comunista che ha creato luoghi di socialità e li ha messi a uso del popolo, dando lavoro e dignità alle tante persone che hanno attraversato la Credenza.
Più recentemente, già malato e sofferente e sempre insieme a Nicoletta, ha acquistato dei locali davanti alla Credenza e li ha messi a disposizione di chiunque lavori e si impegni per la salvaguardia dei beni comuni e del territorio.
E con la discrezione di un comunista chissà quante persone ha aiutato e confortato!
Ciao Silvano, mi piace pensare che da qualche parte starai facendo due chiacchiere con Stefano…
A Nicoletta tutto il mio affetto di sorella e compagna e la promessa di aver cura di lei.
PS Ai maledetti che si accaniscono intorno alla casa di Silvano e Nicoletta, con il sangue agli occhi, tutto il mio odio di comunista.
Ermelinda