La crociata della procura di Torino contro i notav non conosce nè limiti nè soste. Ormai è un fatto personale, quello che incarnano i pm con l’elmetto Padalino e Rinaudo ed ogni giorni cercano fatti, atti, dichiarazioni e sopratutto persone da iscrivere nel registro degli indagati e calendarizzare un bel processo.
Abbiamo notato come l’ Appello: Contro la vendetta di stato, per la giustizia. Con Chiara, Claudio, Mattia e Niccolò, per tutte e tutti noi, abbia dato fastidio a quel mondo variegato che sostiene il tav e la repressione contro i notav e quindi cosa ci dovevamo aspettare se non un atto della magistratura? Ormai è questo il copione, i vari politici o affaristi vari non hanno che da muoversi nei loro recinti di consenso: in parlamento votano leggi blindati e le spacciano per un successo, nella società sbraitano e si muovono, convinti di guadagnare consensi e indebolire il movimento, spalleggiati da forze dell’ordine e magistratura. Politicamente hanno perso da tempo, tecnicamente anche e culturalmente non c’è mai stata partita tra noi e loro.
Quindi ieri è i pm con l’elmetto hanno messo una crocetta su Gianni Vattimo, europarlamentare , a giudizio per una visita a un No Tav in carcere, forse il primo caso in Italia. Oggi è toccato ad Erri De Luca, a processo il 5 giugno per le dichiarazioni di appoggio al movimento notav.
Tutto è reato dalle parti della procura di Torino, tutto quello e sopratutto chi si espongono a favore del movimento notav e contro la lobby che vuole il treno ad alta velocità dopo aver arrestato più persone possibili, un’anomalia che trova però linfa vitale in una società come quella torinese sopratutto, attenta a non inimicarsi troppo il potere.
Ha ragione Erri quando dice che è in corso” Una repressione su scala di massa è in corso a opera di un reparto della Procura di Torino che si occupa esclusivamente di reprimere la resistenza della Val Di Susa”, ed ora ne è vittima anche lui, che da sempre non ha avuto paura di manifestare le proprie idee.
Abbiamo sempre più ragione quando diciamo che è in gioco la libertà di tutti noi, la libertà di opporci, di circolare, di manifestare le proprie idee; e che ci dobbiamo attrezzare sempre meglio per riuscire a farlo, ci dobbiamo attrezzare per resistere, nel tempo e forse anche oltre.