post — 9 Settembre 2024 at 18:23

Le bugie hanno le gambe corte!

All’interno della cornice del “Teha Forum di Cernobbio “ (incontro internazionale di discussione su temi principalmente economici che si tiene ogni anno dal 1975, nella prima settimana di settembre, presso Villa d’Este nel comune italiano di Cernobbio, sul lago di Como) il ministro dei trasporti Salvini, nella giornata di ieri, ha affermato che il primo treno ad Alta Velocità Torino-Lione partirà nel 2032.

A questo punto la domanda sorge spontanea: ma qualcuno ha comunicato al caro Matteo che poco più di un mese fa i media nazionali titolavano “Tav Torino Lione, la fine dei lavori slitta a fine 2033 e il costo aumenta da 8,6 a oltre 11 miliardi” ?(https://torino.repubblica.it/cronaca/2024/07/27/news/tav_torino_lione_fine_dei_lavor_2033_oltre_11_miliardi-423416922).

Sul finire di luglio, infatti, una delle notizie principali che giravano intorno alla costruzione della NLTL, era basata sull’annuncio fatto da TELT (il promotore pubblico responsabile dei lavori partecipata da Italia e Francia) rispetto all’aggiornamento del costo previsto per la realizzazione della linea ferroviaria ad alta velocità tra Torino e Lione: da 8,6 a 11 miliardi. Questo, in modo lapalissiano, aveva già allora fatto ipotizzare lo slittamento della consegna dell’intera tratta dal 2032 al 2033.

E qui parliamo addirittura di partenze di treni un anno prima che l’opera sia completata…cose da matti!

Forse il ministro dei trasporti dovrebbe informarsi un po’ di più prima di lasciarsi andare in roboanti dichiarazioni o promesse che non potrà mai mantenere. Soprattutto alla luce dei continui rinvii e aumenti esorbitanti dei costi legati alla fine dei lavori di questa linea.

Lo diciamo da anni: il Tav, oltre ad essere dannoso per l’ambiente, è anche un’opera davvero dispendiosa per le finanze degli Stati coinvolti e per l’intera Europa. Invitiamo il “nostro prode” a rinfrescarsi la memoria leggendo questi due articoli che sono lo specchio dei tempi (bui) che corrono per la linea ad alta velocità Torino –Lione:

Tav Torino – Lione tra ritardi e proclami a che punto siamo davvero

Ciao Tav. Necrologio di un progetto nato morto

Ma c’è di più! Ci preme sottolineare come, sempre all’interno della due giorni a Cernobbio, Salvini abbia anche affermato che “il Green deal non lo fai imponendo auto elettrica e mettendo al bando i motori a benzina e diesel, ma lo fai offrendo un’opportunità di cambio di modalità operativa e lavorativa”.

Siamo tutti e tutte d’accordo nell’affermare che i piani legati alla transizione ecologica decisa e programmata a tavolino dai governi europei, siano solamente uno specchietto per le allodole che mira a nascondere dei programmi e delle iniziative che nulla hanno a che fare con la cura e la salvaguardia dell’ambiente, dei territori e di chi li abita. Ma da qui a dire che una delle soluzioni alla crisi climatica in atto siano maggiore efficienza nei tempi e nel sostenere i costi per la costruzione di opere ecocide, ne passa di acqua sotto i ponti!