E’ un periodo che non gira bene per la procura di Torino.
Dopo l’assoluzione per le supposte angherie subite del povero operaio del cantiere di Chiomonte (su cui presto torneremo con dettagli interessanti), questa mattina è stata la volta dell’assoluzione di 15 Notav imputati del danneggiamento di due betafence di proprietà dell’allora LTF oggi TELT.
Brevemente i fatti: il 17.12.2011 GILLI Pierluigi, allora responsabile costruzioni per LTF Italia, denuncia il danneggiamento di due betafence di proprietà della suddetta società e dalla stessa posti, su richiesta della Questura di Torino, all’imbocco della strada carrabile Giaglione-Chiomonte nei pressi della cabina elettrica della STAF. I due betafence sarebbero stati abbattuti ed irrimediabilmente danneggiati il 10.12.2011, data in cui sul posto vengono identificati i 15 Notav a cui viene poi accollato il danno che il solerte Gilli si affretta a quantificare in euro 6.000. I betafence, spiega infatti Gilli a processo, sono stati rimossi in quanto ormai irrimediabilmente danneggiati ed inservibili. E’ stato quindi necessario acquistarne due nuovi e pagare gli operai per il loro posizionamento. Purtroppo il Gilli, e con lui la Digos e la Procura (che pure avrebbe il dovere di raccogliere anche gli elementi a favore dell’indagato!), non aveva fatto i conti con una testimone che aveva visto i betafence abbattuti già il giorno prima e con la circolazione in rete di un video che proprio quel giorno riprendeva una gru intenta a rialzare i due betafence abbattuti, per riposizionarli esattamente nello stesso punto. Una volta prodotto il video agli atti del processo, le difese degli imputati hanno dunque chiesto a Gilli se si sentiva di confermare l’intervenuto ed irrimediabile danneggiamento ed i costi relativi alla sostituzione dei betafence ed al ripristino dei luoghi. Il responsabile LTF è stato allora costretto ad una repentina quanto imbarazzante marcia in dietro, ammettendo che i betafence non avevano subito alcun danno e che erano stati subito riposizionati. Ed ecco perché, dopo due anni di complicatissime indagini e due anni di impegnativo dibattimento il Giudice non ha potuto far altro che assolvere tutti gli imputati. Chissà se ora qualcuno si periterà di impegnare anche solo un decimo del tempo che è stato impiegato per indagare ed imputare i 15 Notav per andare invece a vedere come mai Gilli ha sporto una querela falsa facendo sostenere a tutti i contribuenti i costi di ben 5 anni di procedimento penale a carico di 15 innocenti….
Ma le sorprese della Procura e del Tribunale di Torino non finiscono qui: oggi, mentre Spataro impegnava tutto il suo ascendente per chiedere al Tribunale della Libertà la revoca degli arresti domiciliari applicati a Nicoletta, un suo sostituto chiedeva ed otteneva l’applicazione di nuove misure cautelari a carico di 5 Notav, tra cui proprio Nicoletta. Siamo sicuri che scomodare il Procuratore Capo per chiedere la revoca di una misura cautelare, la cui inosservanza ha creato non poco imbarazzo alla procura, e contemporaneamente applicarne un’altra sia una mossa coerente ed intelligente?