di Nello Avellani – Newstown – “Ce l’abbiamo fatta. Nonostante l’ostilità del governo Letta, che continua a non mantenere le promesse fatte riguardo ai fondi stanziati per la ricostruzione, e nonostante la classe politica locale che continua ad accettare questa presa in giro passivamente, noi con una grande idea, abbiamo trovato i soldi necessari. Sono in corso trattative con il governo per convogliare i 2,25 miliardi di euro inizialmente previsti per la costruzione della tratta TAV Torino-Lione – già stanziati nella Legge di Stabilità 2012 e maggiorati ques’anno di altri 60 milioni – alla ricostruzione del territorio aquilano e del Cratere sismico“.
Iniziava così il comunicato stampa – provocatorio, fino ad un certo punto – firmato dal comitato 3e32 il 17 ottobre scorso, all’indomani della notizia che, in Legge di stabilità, ci sarebbero stati solo spiccioli per la ricostruzione del cratere. Una provocazione fatta propria dal consigliere comunale di Appello per L’Aquila, Ettore Di Cesare, che ha invitato in città i sindaci della Val Susa con una lettera al presidente della Comunità montana Vallesusa e Valsangone, Sandro Plano.
Invito accolto: sabato 9 e domenica 10 novembre, una delegazione di sindaci della Valle e di attivisti No Tav saranno a L’Aquila “per parlare di Legge di stabilità e ricchezza pubblica, di come le risorse vengono assegnate a territori, come la Valle di Susa, che respingono dei progetti imposti e vengono tagliate a territori, come quello aquilano, dove i progetti invece sono necessari e voluti dalla popolazione“.
L’intenzione del comitato 3e32, di Appello per L’Aquila e del movimento No Tav è di provare a disegnare un modello di sviluppo altro e possibile, capace di andare oltre l’unica politica che nel nostro paese si tenta di praticare, quella delle grandi opere, per dedicare risorse alla ricostruzione dell’Aquila e, più in generale, alla messa in sicurezza dei territori. In un periodo di crisi come quello che vive il nostro Paese, la redistribuzione delle risorse in base alle priorità è fondamentale: cancellare i fondi stanziati per la costruzione di una linea ferroviaria in cui ormai credono in pochi e che attraversa una valle la cui comunità è ostile all’opera, e destinarle alla ricostruzione di un territorio che, ogni dodici mesi, deve rivolgersi a Roma per ottenere risorse certe, sarebbe una scelta politico-strategica importante.
Una proposta sottoscritta dall’assessore alla ricostruzione del comune dell’Aquila, Pietro Di Stefano, e dal primo cittadino Massimo Cialente che accoglierà in città i sindaci della Valle.
Il programma.
- Alle 15 di sabato 9 novembre si terrà una conferenza stampa congiunta nella sala del Consiglio comunale;
- Alle 17:30 nell’Auditorium del Parco, l’appuntamento pubblico con l’assemblea-dibattito aperta alla città;
- La mattina di domenica 10 novembre, i sindaci e gli attivisti del movimento No Tav visiteranno il centro storico dell’Aquila prima del pranzo organizzato dal comitato 3e32 a CaseMatte.