Si è da poco concluso l’apericena No Tav organizzato dal campeggio di lotta ai cancelli della centrale elettrica di Chiomonte.
Un’iniziativa di lotta all’interno di una settimana intensa che vede un susseguirsi di dibattiti, cene, mobilitazioni ed iniziative di protesta tra il presidio di Venaus e le aree a ridosso del cantiere militarizzato.
L’apericena, iniziato con leggero ritardo sulla tabella di marcia a causa di una fitta pioggia, ha visto la partecipazione di oltre duecento persone che si sono ritrovate l’accesso di via dell’Avanà sbarrato da jersey e filo spinato. Dietro a questi la polizia a presidiare l’accesso alla zona rossa, dal 2011 stabilmente difesa da uomini armati e lautamente pagati per le “trasferte in valle”.
Mentre un gruppo di No Tav ha guadato la Dora per raggiungere il confine basso del cantiere e infastidire i militari a guardia delle recinzioni, si è accesso un fuoco a ridosso del jersey e si sono intonati ininterrottamente i cori della nostra lotta.
Tutte queste iniziative non sono state evidentemente gradite ed un idrante si è avvicinato alle recinzioni per allontanare i No Tav.
Al perdurare della protesta la polizia non ha esitato a lanciare qualche lacrimogeno che, complice la cattiva mira dei suoi operatori e il vento amico dei valsusini, ha creato una nube di cs cattorno gli uomini in divisa, permettendo così ai No Tav di continuare l’iniziativa fino a poco prima delle 23, cioè al ritorno degli ultimi che avevano precedentemente guadato la Dora per avvicinarsi al cantiere.
Al termine dell’iniziativa si è fatto ritorno al campeggio di lotta a Venaus, in vista dalla passeggiata serale che domani partirà alle ore 20 dal presidio e si dirigerà al cantiere in Clarea.
Avanti No Tav!