Il corridoio ferroviario n. 5, da kiev a Lisbona, si rivela ormai per quello che è: un’ottima trovata pubblicitaria, per giustificare la costruzione della tratta ad Alta Velocità Torino Lyon, che ha fatto breccia nell’immaginario collettivo degli Italiani, abbagliati da un tratto di pennarello che, solo sulla carta geografica, unisce l’Est e l’Ovest europei.
Nel corso del tempo la “trovata pubblicitaria” mostra tutte le sue bugie: il Portogallo, in piena crisi economica, è uscito dal progetto e viene così a mancare la tratta Lisbona-Madrid.
Non c’è nulla di concreto, a parte il “tratto di pennarello”, in termini di progetti e risorse finanziarie, per la tratta che dovrebbe attraversare Ungheria e Ucraina, due Paesi sull’orlo del collasso economico e sociale.
L’incredibile “idiozia” di un proseguimento da Kiev a Pechino, che fa il paio con il prolungamento verso il Nord Africa con un tunnel sottomarino collegato con il porto di Algesiras (verbo Virano), poteva inventarla solo Roberto Castelli…collega di partito di Roberto Cota, Governatore del Piemonte,…che ha motivato la Torino Lyon per “ragioni psicologiche” cioè….per aprire le menti verso “l’esterno”.
Ma in Francia oltre al problema del nodo ferroviario di Chambery, complesso come quello di Torino, (i due nodi non sono in grado di sostenere sensibili di aumento di traffico), mancano progetti definiti e risorse per la tratta ad Alta Velocità da Saint Jean de Maurienne a Chambery.
In Italia non ci sono progetti, degni di questo nome, per la tratta ad Alta Velocità tra Milano e Venezia e soprattutto non ci sono le risorse economiche, come riconosciuto dall’ex Ministro Matteoli alla Stampa del 23/6/2011.
Se aggiungiamo che i TGV francesi non possono utilizzare, per le differenze tecniche nei sistemi di sicurezza, la tratta ad Alta Velocità Torino Milano, si può dire che il “Re è nudo” nel senso che del corridoio 5 manca anche l’attraversamento del Nord Italia.
Quindi il corridoio 5 si ridurrebbe alla tratta Torino Lyon e già questo ne svalorizza, pesantemente, la tanto sbandierata “importanza strategica” che del resto è sempre stata una formula pubblicitaria svuotata di reali contenuti.
Ma sulla tratta Torino Lyon la truffa, perché di truffa si tratta quando un’opera utile solo a chi la vuole costruire per garantirsi finanziamenti pubblici viene spacciata per opera di interesse nazionale, diventa farsa.
Perché la tratta ad Alta Velocità Torino Lyon si riduce ormai, in base al progetto a “basso costo”, alla tratta ad Alta Velocità del tunnel di base.
Per la tratta Torino-Susa se ne parlerà solo tra venti anni e solo se l’attuale ferrovia risulterà satura. Quindi mai: perché i dati del traffico merci e delle persone risultano da anni in costante discesa.
Va evidenziato, a questo proposito, che nel 1991 il Presidente della Confindustria Pininfarina sosteneva, sulle pagine della Stampa del 15 ottobre, che la nuova ferrovia doveva essere costruita velocemente perché l’attuale linea sarebbe stata satura già nel 1997.
I dati, tanto per cambiare, erano taroccati per eccesso visto che nel 2012, quindici anni dopo, la linea è invece utilizzata solo al 32% delle sue potenzialità !
Ormai tutto si riduce quindi solo ad una tratta ad Alta Velocità tra Susa e Saint Jean de Maurienne cioè la tratta di 57 km del tunnel di base e quindi di un progetto scandalosamente non necessario.
Non serve un nuovo tunnel nel momento in cui è stato concluso l’ammodernamento dell’attuale tunnel ferroviario e in ogni caso, visto che il Signor Virano, nei suoi incubi apocalittici, ipotizza container sempre più “spaziali”, è sempre preferibile per costi limitati e mancanza di impatto ambientale, rimodellare l’attuale tunnel di 12 km piuttosto che costruirne uno nuovo di 57 km.
E non ha alcun senso costruire un nuovo tunnel per un tratto di Alta Velocità, sotterranea e quindi utilizzabile a velocità ridotta per implacabili leggi della Fisica, nel momento in cui tra Torino e Susa come tra Saint Jean de Maurienne e Chambery i treni utilizzeranno l’attuale ferrovia.
Annotazione non secondaria di questo assurdo progetto TAV: le merci in Francia non utilizzano la rete ad Alta Velocità ma solo la rete ordinaria.
In conclusione siamo passati dalla truffa della Torino Lyon alla truffa/farsa della Susa Saint Jean de Maurienne, ed è questo che va spiegato alla comunità nazionale.
Giovanni Vighetti