Finito il can can mediatico sulla mega inchiesta regione lombardia e arresti resta il tempo per approfondire i meccanismi con cui grandi opere e politcanti della poltrona riproducevano un oliato e devastante meccanismo. Le società di costruzione legate alle cosche calabresi avevano trovato il modo di lucrare continuando a cotruire inutili e costosissime infrastrutture e a “smaltire” rifiuti pericolosi nella costruzione delle stesse. Un meccanismo semplice che si potrebbe riassumere bene con il vecchio detto del cogliere due piccioni con una fava. Da un lato grandi colate di cemento e asfalto, dall’altra il seppellire sotto i manti stradali pagati profumatamente delle vere e proprie discariche di rifiuti pericolosi. In un’intercettazione telefonica i complici arrivano addirittura a dire (imprenditore Locatelli) “Ho incontrato Trotta (responsabile per la Pizzarotti spa del cantiere Brebemi di Urago d’Oglio)… non mi sono permesso di dirgli se si possono usare le scorie al momento…”. (il suo braccio destro Pagani) “Eh, una cosa per volta”. “Sì, perché sai che sotto la ferrovia non volevano, perché dicevano che facevano… il discorso del magnetismo”. Le conversazioni poi proseguono e per nulle preoccupati descrivendo le scorie di fusioni delle acciaierie che sono riusciti già a seppellire dicono “ste cose qui fanno suonare tutto” riferendosi in questo caso ai rilevatori di radiazioni che alle porte degli stabilimenti dovrebbero bloccare i mezzi con i carichi pericolosi da destinare appunto a un trattamento per rifiuti tossici e non sicuramente ai campi o alle cave. Ecco che allora con quest’inchiesta viene alla luce quello che da anni ambientalisti e movimenti sostengono. Un legame a doppio filo e a maglie strettissime tra malavita organizzata, politica e soprattutto debito pubblico. Per finanziare questo vorace sistema oggi l’economia italiana ed in particolare le casse dello stato si sono indebitate superando la soglia dei mille miliardi di debito pubblico ormai da parecchi anni. Ecco allora che il presidente Napolitano prende in mano la critica situazione, collabora con le “forze istituzionali” e fa cadere da cavallo il Berlusconi cavaliere. Al suo posto, a garanzia dei valori di equità della repubblica viene nominato un governo di tecnici, il governo Monti. E cosa fa questo governo come primo segno di discontinuità con il passato e di spinta e rilancio verso il futuro? Riapplica norme e tasse sepolte nel passato e con il colpo a pensioni, energiae iva recupera un bel gruzzoletto sempre dalle tasche delle classi più povere e già ai limiti della sopravvivenza. Fatto questo poi arrivano subito le proposte di rilancio ed ecco che arriva immediata il 6 dicembre la delibera cipe che con fondi per miliardi di euro rifinanzia con 2 miliardi la tav Torino Lione e con oltre 900 milioni di euro proprio la tav Treviglio Brescia sopra citata. La musica non cambia quindi, le ditte coinvolte nelle indagini continuano a lavorare, oggi con una sicurezza in più che il premier Monti ha voluto subito confermare. I soldi c’erano, ci sono e ci saranno, per la felicità di chi ancora una volta ditrugge i territori, ruba denaro pubblico e porterà alla catastrofe il paese.