Si è concluso oggi uno dei processi più orchestrati della nostra storia giudiziaria: quello relativo all’operaio che lavorava dentro al cantiere, minacciato, perseguitato e aggredito dai notav, per poi essere così colpito da dover lasciare il lavoro (maggio 2013).
Una balla colossale che non ha mai retto da nessun punto di vista ma che ci è costata molto in termini di tempo e fastidio
- 5 perquisizioni
- sequestro di telefoni, tablet e computer
- intercettazioni telefoniche personali
- subire il reato infamante di stalking
- svariate udienze in tribunale
- campagna mediatica
- un ministro al cantiere a portare solidarietà
- un ministro scomodarsi in un questione time ” le perquisizioni sono legittime”
- la fatica dei giornalisti a copiare a incollare i comunicati della questura
Torneremo molto presto e in maniera dettagliata sulla vicenda perchè oggi vogliamo goderci l’assoluzione piena di Paolo e Alberto, andati a processo con il reato di violenza privata, trasformato in minaccia aggravata (escludendo così che Tessa l’operaio si sia licenziato per sfuggire alle minacce dei Notav) e infine decaduto perchè assolti con formula piena, ovvero perché il fatto non sussiste.
Quindi in sintesi
- ha raccontato balle l’operaio (sono stato minacciato non voglio morire per la tav)
- han raccontato balle gli inquirenti
- han raccontato balle gli organi di stampa
- han raccontato balle in molti
Diamo appuntamento a breve con la pubblicazione di dettagli minuziosi sul povero operaio e sulle indagini svolte da Digos e Procura….