(da spinta dal Bass) La Cour des Comptes ha più volte messo in guardia dal pericolo per le casse pubbliche rappresentato dalla Torino-Lione. Lo aveva fatto nel 2012, e poi nel 2014. Torna a sottolineare l’insostenibilità dell’investimento in un documento pubblicato oggi e spedito al primo ministro Manuel Valls il 10 giugno 2016. È un documento in cui la Corte esamina i conti e la gestione dell’Agence de financement des infrastrutture de transport de France (AFITF), conti già di per sé negativi, ma che sarebbero “ancora meno sostenibili in caso di messa in opera dei nuovi grandi progetti che sono il tunnel ferroviarioLyon-Turin e il canale Seine-Nord”, questi due progetti “sembrano largamente fuori dalla portata del budget dell’Agenzia”. Se lo Stato decidesse di proseguire a finanziare questi due grandi progetti andrebbero impegnati fra 1,6 e 4,7 miliardi di euro tra il 2017 e il 2019. La Corte sottolinea “il carattere estremamente preoccupante (très préoccupant) di questa prospettiva per l’equilibrio futuro delle finanze pubbliche”.
La Cour des Comptes suggerisce di ridurre considerevolmente i nuovi progetti e di definire le priorità valutando attentamente i benefici socio-economici.
Parole di buon senso, che non sembrano trovare orecchie disposte ad ascoltarle nei governi al di qua e al di là delle Alpi. Parole che il movimento no tav ripete da anni, perché la Torino-Lione non causerebbe solo devastazione in Val Susa, ma anche una voragine nelle casse pubbliche.