testo e intervista a cura di Radio Black Out – La misura cautelare agli arresti domiciliari per la ex governatrice dell’Umbria Maria Rita Lorenzetti per corruzione, associazione a delinquere e abuso d’ufficio, ci dice molto di quello che si muove dietro la “grande opera” Tav e il sistema degli appalti pubblici nel nostro paese.
L’ex governatrice umbra del PD è una sistemata di lungo corso, avendo da tempo percosrso quelle “revolving doors” (porte girevoli) che permettono agli uomini (più raramente, alle donne) della Politica di muoversi indisturbatamente tra quelle stanze e quelle della Pubblica Amministrazione e delle numerose partecipate o ditte impiegate nei grandi lavori finanziati coi soldi pubblici.
Secondo le motivazioni dell’indagine, Lorenzetti avrebbbe agito “mettendo a disposizione le proprie conoscenze personali, i propri contatti politici e una vasta rete di contatti grazie ai quali era in grado di promettere utilità ai pubblici ufficiali avvicinati, nell’interesse e a vantaggio della controparte Novadia e Coopsette, (che si sono aggiudicate l’appalto) da cui poi pretendeva favori per il marito nell’ambito della ricostruzione dell’Emilia”. Come si vede, lo sciacallaggio da shock-economy non avviene solo in casa Pdl…
Per Ivan Cicconi, ingegnere civile edile diventato (suo malgrado) masssimo esperto del sistema degli appalti pubblici nel nostro paese, si tratta di un caso da manuale per illustrare quello che lui chiama “rito emiliano”, la ragnatela di poteri articolata tra PD, LegaCoop e altri attori del potere locale e nazionale (non da ultime, le varie mafie interessate negli appalti)
Nell’intervista che gli abbiamo fatto sul caso-Lorenzetti tornano, confermati, i punti forti del suo ventennale lavoro di ricerca sugli appalti e le grandi opere:
1 – Il riciclo del ceto politico
2 – Il dispositivo del project financing come appropriazione privata della ricchezza pubblica, continuazione con altri (e ben più potenti) mezzi del sistema delle Tangenti (potente nuovo format di finanziamento pubblico ai partiti).
3 – L’assoluta opacità e assenza di controlli
ASCOLTA L’INTERVISTA