Con un giorno di anticipo rispetto al previsto il Tribunale di Torino ha convalidato ieri l’arresto per le due attiviste NoTav fermate durante l’assedio di venerdì notte al fortino della Maddalena in Valle di Susa. Nina e Marianna, pur essendo incensurate, si sono viste confermare la detenzione al carcere delle Vallette di Torino dove si trovano rinchiuse da sabato. Il movimento popolare che si batte contro l’alta velocità ha diffuso un comunicato di solidarietà e oggi alle h18.00 in piazza Castello si terrà un presidio per chiedere la loro immediata liberazione.
Ascolta la corrispondenza con Luigi Casel, dei comitato popolari no Tav.
Sul fronte invece della lotta all’inutile grande opera la Comunità Montana valle Susa e Val Sangone, nella persona del suo presidente NoTav Sandro Plano, ha chiesto un incontro alla Commissione Europea. Nella lettera si evidenzia “una concreta situazione di rischio sociale e ambientale e, oltre a questo, i nostri legali – scrive Plano – ritengono irregolari le procedure di autorizzazione e di avvio del cantiere”. “La convinzione che quest’opera non sia necessaria – afferma Plano – è rafforzata nella popolazione locale dal difficilissimo momento economico e sociale che l’Europa e l’Italia stanno attraversando, con il Governo costretto a ridurre finanziamenti sulle scuole, sulla sanità, sugli interventi di difesa del suolo. Questa gravissima crisi accentua lo scontro sociale e popolare già forte nel nostro territorio. Vi chiedo di incontrare una nostra delegazione, per illustrare le ragioni della nostra opposizione e fornire una descrizione sul reale stato di avanzamento del progetto” conclude la lettera del Presidente Plano.
Ascolta le considerazioni di Lele Rizzo del Comitato Popolare No Tav