Ancora una volta la Valle di Susa ha marciato a testa alta, ribadendo le sue legittime ragioni, chiedendo al contempo la liberazione di tutti i no tav ancora costretti a restrizioni di libertà, ma senza mai eccedere in attacchi personali verso chiunque. Un dato lo vogliamo sottolineare: non c’era un solo cartello che insultasse il procuratore Caselli e questo ha lasciato delusi molti giornalisti e politicanti capaci solo di vedere i contorni di una protesta che da vent’anni portiamo avanti con dati tecnici e scientifici.
Ora il pallino passa alla controparte. E’ molto più di una supposizione quella che dice di un possibile allargamento manu militare del non cantiere tra lunedì e martedì. Manu militare poichè gli espropri hanno delle procedure da seguire che a quanto pare non rispetteranno alla faccia della legalità. Manu militare perchè vorranno appropriarsi dei nostri terreni impiegando come sempre la forza pubblica.
Ma noi saremo lì. Come ieri eravamo a Venaus, oggi a Susa, domani saremo alla Maddalena, a difendere la terra dei nostri nonni per consegnarla intatta ai nostri figli. Incapaci di indietreggiare, capaci solo di lottare fino a che questo dannato progetto non sarà ritirato.
Comitato no tav spinta dal bass – Collettivo Takuma