Pubblichiamo qui di seguito la risposta all’articolo apparso oggi sulla stampa a firma di Massimo Numa, in cui il pennivendolo delira sulle targhe dei mezzi operanti nel cantiere ( ormai note ai più) e cerca i responsabili di una presunta fuga di notizie.
Numapompilio, oggi ha superato se stesso: non è chiaro se lo è o se lo fa.
Di certo per essere un velinaro non è molto al corrente delle cose, oppure fa lo stupido per non pagare pegno.
Di sicuro non è un giornalista d’inchiesta.
Forse numapompilio non sa che le targhe degli automezzi sono pubbliche proprio per poter far identificare i mezzi.
Forse numapompilio non sa che chiunque, titolare di una carta di credito o di una carta prepagata, andando sul sito dell’ACI può fare le visure di tutte le targhe circolanti in Italia, basta pagare: una volta 5,65 euro oggi invece aumentato a 8,81 euro.
Forse numapompilio non sa che sulla visura c’è l’importo pagato per l’acquisto del mezzo.
O forse lo sa e scrive delle cose non vere insinuando chissà quali macchinazioni… e questo deontologicamente parlando è una porcata.
Tanto per mettere il cuore in pace al velinaro della questura allego le visure dei due mezzi “incriminati”.
La dimostrazione che il velinaro della questura non è un giornalista di inchiesta ma appunto un semplice velinaro è data dal fatto che non si è posto la domanda: ma coma mai un trattore autostradale che nuovo costa centinaia di migliaia di euro è stato pagato meno di una punto di seconda mano? Chi ci ha marciato? Chi erano i precedenti proprietari che hanno SVENDUTO IL MEZZO? Basta andare in una qualunque sede ACI e fare una visura storica al PRA per saperlo, pagando il giusto.
Ma queste domande il numapompilio non se le pone.
Invece ce le siamo poste noi e la cosa avrà un seguito anche se non siamo giornalisti d’inchiesta ma semplici “signori contribuenti” e “signori cittadini” che vogliono andare a fondo delle cose. Quando ero giovane c’era un prete a Barbiana, don Milani, che aveva questo motto inglese “I care” cioè “mi interessa” che è l’esatto contrario del “me ne frego” fascista.
In val Susa tutto ciò che riguarda la cosa pubblica “ci interessa”.
Sul fatto delle informazioni comunico che pagando il giusto si possono fare tutte le visure che si vogliono delle varie ditte presso il sito www.registroimprese.it conoscere i bilanci delle diverse società, conoscere i falliti, i protestati ecc. ecc. questa è normale trasparenza commerciale e il velinaro della questura dovrebbe saperlo bene. Dovrebbe…
Per quanto riguarda il registro SOA basta andare sul sito http://casellario.avcp.it/SOA/soa3.nsf/?Open e GRATIS si può scoprire che LTF ha affidato appalti a ditte prive della certificazione violando le disposizioni di legge in vigore. Anche questo un VERO giornalista dovrebbe saperlo e dovrebbe scriverlo, chiedendosi come mai nessuno censura LTF per queste violazioni. Appunto DOVREBBE…
É più semplice, più remunerativo, più utile alla carriera non fare domande, sbattere i “presunti mostri” in prima pagina e scrivere di COMPLOTTI, mentre dimentica che ci sono NO TAV ovunque, anche a Susa. Magari non vengono alle manifestazioni, ma amano la loro valle e non vogliono che venga distrutta. Poi a Susa conosco un sacco di gente, anche fra i SI TAV, magari gente incazzata perché sperava di fare lauti affari con l’opera e invece è stata tagliata fuori, o gente che per farsi bello parla, parla, parla…
Dalle parti di Treviso dicono “sveglia baucchi”!
Nonnobertino
PS. Mi aspetto che i solerti mastini di Caselli, una di queste mattine all’alba, mandino la digos a tirarmi giù dal letto per farmi un’altra perquisizione e per fregarsi, come hanno fatto con gli altri NO TAV, i telefoni, le macchine fotografiche, i computer, gli scanner e ogni altro oggetto con una scheda elettronica dotata di seppur minima memoria, per pura vendetta e per dimostrare che loro possono angariare i cittadini come e quando vogliono. Li aspettiamo sereni.