Il pianto offusca le proprie colpe e permette di accusare, senz’obbiezioni, il destino
Italo Svevo, La coscienza di Zeno
La manifestazione No Tav organizzata all’interno della tre giorni del Festival Alta Felicità in Valsusa si è da poco conclusa, e già leggiamo i piagnistei da parte della Questura e dei loro sindacati, tempestivamente riportati dai mezzi stampa con ricostruzioni acritiche, se non addirittura fantasiose.
Un gioco, una mini-riproduzione di un ariete (pendolo) per nulla offensivo, viene messo a disposizione di grandi e piccini e fatto diventare dalla stampa lo strumento di “sfondamento” dei manifestanti, e i bambini e gli anziani che lo provano dei “provetti assalitori”. Ma davvero, come si fa a credere a certe cose? E come si possono riportare certe notizie senza alcuna verifica?
Ciò che corrisponde al vero è che la manifestazione di oggi pomeriggio è stata grande e partecipata, soprattutto da giovani e giovanissimi che evidentemente hanno davvero a cuore il proprio futuro e la Terra su cui vivono.
L’ennesimo avamposto militare, il fortino del nulla, fatto piovere nel cuore della nostra valle a difesa di interessi loschi e privatistici, è stato circondato e contestato.
L’ennesimo spreco di denaro pubblico, 5 milioni già spesi per le opere di recinzione e vigilanza, altri 49 preventivati da qui a fine opera. Non sono briciole in tempi di guerra e di povertà con cui milioni di famiglie italiane fanno i conti quotidianamente, ma a quanto pare ciò che fa notizia sono i giochi che riproducono trabucchi medioevali e i finti feriti della polizia.
Rivendichiamo il diritto a difendere il nostro territorio dallo scempio che quotidianamente, e da decenni, ci viene imposto e orgogliosamente lottiamo per il futuro di tutti, per il Pianeta, insieme a milioni di persone in tutto il mondo.
I Popoli in rivolta scrivono la storia
No Tav fino alla vittoria!