Da La Nuova di Venezia e Mestre dell’ 8/01/2012
Veneto, la Tav ritarda troppo. E la Regione punta su Vienna
L’assessore regionale Renato Chisso: «in attesa di soluzioni per la Tav, non possiamo stare fermi e vanno colte le nuove opportunità che offre l’Europa. Tanto più che in periodo di gravi ristrettezze economiche, la Tav non è una priorità»
di Nicola Pellicani
Un investimento di 50 milioni di euro per elettrificare la linea ferroviaria Portogruaro-Casarsa. Un’opera voluta da Rfi e Regione per agganciare il Veneto e il Nordest all’Europa del Nord, passando per Udine, Tarvisio e Vienna. La conferma della decisione arriva dall’assessore regionale alle Infrastrutture Renato Chisso. La linea ad Alta Velocità Venezia-Trieste è sempre più lontana. La mancanza di risorse, la crisi nera di questi mesi, spegne anche le polemiche sul tracciato: lungo il litorale o in affiancamento all’attuale ferrovia ?
Un canale logistico e infrastrutturale che dall’Estonia, passando per Polonia, Repubblica Ceca e Austria approda nel cuore del Nordest con lo sbocco nei porti dell’Alto Adriatico di Venezia, Trieste, Ravenna, Capodistria e Fiume riuniti nel Napa (North Adriatic Ports Associaton), un’associazione, guidata da Paolo Costa, che mette in rete gli scali. Da ultimo, sotto la pressione della lobby italiana a Strasburgo il corridoio è stato deviato verso il Nordest «nostrano» e attende ora il via libera definitivo dal Parlamento Europeo. «In questo quadro», osserva l’assessore regionale alle Infrastrutture Renato Chisso, «in attesa di soluzioni per la Tav, non possiamo stare fermi e vanno colte le nuove opportunità che offre l’Europa. Tanto più che in periodo di gravi ristrettezze economiche, la Tav non è avvertita come una priorità dai cittadini».