Negli anni abbiamo utilizzato tutte le forme di opposizione possibili per battere il Tav, percorrendo ogni sentiero, che questo fosse in montagna, in pianura e persino nell’ordinamento, utilizzando creatività e tecnica.
Una delle iniziative che ha permesso a tutti (veramente tanti) di partecipare in prima persona alla nostra lotta è stata quella di “compra un posto in prima fila” ovvero l’acquisto collettivo di terreni oggetto di esproprio da parte del Tav. Ognuno di noi ha acquistato piccole porzioni del terreno in modo tale da divenire in decine o centinaia, proprietari effettivi e quindi diventare soggetti principali (da contattare e convincere nel caso di esproprio) nel rapporto tra la Valle e gli espropriatori.
Un modo vero per mettere i bastoni fra le ruote ad una macchina burocratica che molte volte agisce nell’ombra e nella non conoscenza, portandosi via parti di terra in ogni luogo, per lucrarci e farci affari.
Nelle diverse edizioni di “Compra un posto in prima fila” abbiamo acquistato terreni a venaus, alla Maddalena, a Susa e in altre zone strategiche della valle, e abbiamo fatto bene!
Un recente pronunciamento del Consiglio di Stato, massimo organo giudiziario in materia di amministrazione ha deliberato che per espropriare un bene DEVE esserci il contraddittorio con TUTTI i proprietari negando la richiesta fatta da TELT all’allora governo Gentiloni in zona cesarini.
Questo ci permetterà di essere tutti i proprietari presenti al contraddittorio in merito alla valutazione dei terreni PRIMA della presa di possesso da parte di TELT, volendo, ognuno con un consulente di fiducia.
Quindi per entrare in possesso dei terreni devono convocare in contraddittorio tutti i comproprietari. Non sono possibili scorciatoie, perchè nella sostanza, la sentenza ha bocciato la proposta di una procedura “semplificata”, chiarendo che è sempre necessario un “contraddittorio” con i proprietari.
Il provvedimento in oggetto interessa oltre mille cittadini partecipanti a COMPRA UN POSTO IN PRIMA FILA, dallo scorso settembre avevano ricevuto da Telt (la società di diritto francese incaricata della costruzione della nuova ferrovia) una raccomandata con l’annuncio dell’inizio della procedura di esproprio.
Grazie all’impegno del movimento e dei nostri legali, ci siamo rivolti al Consiglio di Stato per avere chiarimenti sull’iter da seguire (lo ha fatto anche il Ministero delle Infrastrutture nel 2018) e i giudici, arrivati a questa sentenza, affermano: “pur comprendendo le ragioni di celerità dell’azione amministrativa” per una “sollecita realizzazione dell’importante e strategico
collegamento ferroviario Torino-Lione”, il contraddittorio con il proprietario espropriato deve essere sempre garantito.
Ne vedremo delle belle!
N. 01014/2018 AFFARE
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