E’ di 3 giorni fa la decisione del Prefetto Saccone, dietro sollecitazione della questura di Torino, di emettere l’ennesima ordinanza che impedisce il transito in alcune località della valle (per timore di iniziative No Tav). L’ennesima decisione intollerabile, per chi a suon di ordinanze e militarizzazione del territorio cerca di imporre con la forza un’opera non voluta e da quasi 30 anni contestata. A rimetterci, ovviamente, è chi i territori li vive e ci lavora e quindi riportiamo il racconto di Marisa, chiamata alle 8 del mattino da chi doveva fare vendemmia, con tutti i lavoranti, e si è visto sbarrare la strada dei campi.
“Erano da poco passate le 8, mi hanno telefonato i vignaioli dicendo che avevano bloccato tutto al check point della centrale e che non li facevano passare per completare la vendemmia, chiedendo se erano previste manifestazioni ma gli ho detto che noi non avevamo previsto niente, proprio per non bloccare la vendemmia. Intanto con Gildo sono scesa a vedere cosa stava capitando.
La gente era furibonda e i carabinieri si erano disposti con gli scudi a difesa del check point.
Avevano anche telefonato al sindaco che è arrivato furibondo ma quando ha saputo che non c’era alcuna manifestazione NO TAV si è scagliato contro gli sbirri urlando che questa volta voleva farsi sbattere in galera e che se non si fossero tolti dai piedi li avrebbe travolti. Subito si era incazzato perché mi aveva visto lì con Gildo ma quando gli ho detto che ero venuta chiamata dai vignaioli per difendere il loro diritto a poter fare tranquilli il loro lavoro non ha più saputo cosa dire.
Intanto la tensione montava. I vignaioli avevano pagato dei lavoranti per la vendemmia e ogni minuto che passava erano soldi che se ne andavano.
Il sindaco Ollivier sbraitava e gli sbirri non sapevano cosa fare, dicevano di avere pazienza che poi sarebbe arrivato un funzionario.
Quando è arrivato “DUE LAUREE” ha chiesto l’elenco che da 2012 non era più stato aggiornato dal comune.
Dopo un bel po di tempo e decine di telefonate in questura e prefettura Ollivier ha detto “I no tav restano fuori tutti gli altri possono passare” Tutta la gente ha risposto: “ma siamo tutti NO TAV!!!!”. Nuovo problema e nuove telefonate.
Turio della cantina sociale che aveva molti lavoranti chiedeva chi avrebbe pagato i danni. Il sindaco ha detto che li avrebbe pretesi dalla questura e dalla prefettura.
Morale, dopo due ore e mezza di attesa, li hanno poi fatti passare…
Marisa. “