Gianni Rodari scriveva le favole al rovescio, ed erano favole, la nostra è invece realtà.
Accade quindi che una consigliera comunale incensurata, decide di partecipare alla manifestazione organizzata sabato in solidarietà all’occupazione sgomberata, l’Asilo di Torino. Decide di partecipare perché sa bene che le accuse mosse ufficialmente verso l’ occupazione, non sono che un pretesto per assecondare gli interessi economici di una grande multinazionale, conosce le attività della casa occupata che ha svolto negli anni in difesa di chi non ha voce e conosce alcuni di loro perché ha condiviso momenti in Valle nella lotta al tav.
Manifestare è un diritto sancito dalla costituzione, ma nella nostra realtà al rovescio, l’occhio della digos riconosce nella folla la consigliera di minoranza del comune di Giaglione, il SAP (sindacato autonomo di polizia), noto per le sue uscite fuori luogo, pensa di fare un gesto scaltro, informando il sindaco giaglionese della sua presenza, come se fosse un atto recriminabile. In effetti si rivolge proprio alla persona “giusta” perché quest’ultimo, lusingato dall’attenzione ricevuta, risponde alla comunicazione con un messaggio di solidarietà e gratitudine alle forze di polizia, descrive l’impegno di Monica con aggettivi dispregiativi sulle “intemperanze delle azioni intolleranti nei confronti del cantiere tac/tav”, si sbizzarrisce affermando che le dichiarazioni “dell’ineffabile soggetto non siano consone al ruolo ricoperto di consigliere comunale” e addirittura suggerisce “eventuali provvedimenti di destituzione dall’incarico” come pertinenza prefettizia.
Noi conosciamo bene Monica, il suo impegno a 360° nel comune di Giaglione, sappiamo tutte le difficoltà e tutte le ostruzioni che ha avuto per accedere alle informazioni inerenti al cantiere, ottenuti grazie ad una sentenza del Tar riguardo l’accesso ad atti pubblici; il suo impegno per valorizzare le aree verdi, le soste pic nic per i turisti, la salvaguardia dei sentieri e dei canali idrici, i progetti scuola/cultura in cui lei e tutta la minoranza, seguono per il bene del paese.
Sappiamo che negli anni non ha mai avuto solidarietà da parte della maggioranza del comune neppure quando ha subito gesti di sabotaggio del suo mezzo di lavoro, anzi, addirittura l’intera minoranza è stata vittima di un volantinaggio sprezzante nei loro confronti per screditarne l’ operato. Malgrado tutte queste difficoltà, lei è sempre presente e attenta nel suo impegno.
Non si tratta di favole al rovescio di Gianni Rodari, si tratta di una grigia realtà e quando ci chiediamo quanto siamo vicino al regime fascista, dovremmo risponderci che lo siamo molto di più di quanto temiamo, perché qui, interessi ignoranza e arroganza fanno comunella con i gesti violenti della polizia e le leggi che reprimono i più deboli.
Non ci resta che esprimere solidarietà, rispetto e vicinanza verso Monica e disprezzo e pena verso i tentativi del SAP per ottenere consensi, e al “povero” sindaco con le sue frustrazioni.