Apprendiamo dai giornali che il pm con l’elmetto Andrea Padalino, all’oggi giudice civile a Vercelli, è stato condannato dal Csm a un anno e sei mesi di sospensione dalle funzioni e dallo stipendio e trasferito al tribunale dell’Aquila.
I fatti che hanno portato a questa condanna risalgono al 2015, anno in cui il nostro prode aveva ben pensato di farsi “offrire” un soggiorno di lusso sul lago d’Orta e cene stellari (o stellate) per sè, i suoi familiari e la sua scorta per un valore superiore ai 3000 euro.
Insomma, una linea di condotta che non si confaceva proprio all’allora Pubblico Ministero del Tribunale di Torino, il quale aveva arraffato tutto a mani basse sfruttando la sua posizione all’interno della magistratura del capoluogo piemontese.
Con l’aggravante che a pagare tutto questo bel pacchetto vacanza, erano stati Fabio Pettinicchio, ex finanziere in quel momento indagato a Novara per un giro di sfruttamento della prostituzione (poi condannato in via definitiva a quattro anni e nove mesi di reclusione), e l’avvocato di quest’ultimo, Pier Franco Bertolino.
Fa strano pensare che Padalino non fosse a conoscenza della posizione in cui si trovava allora il signor Pettinicchio, fatto sta che nel corso del processo a suo carico le accuse legate all’aver accettato regali da un indagato (che avrebbero potuto portare alla radiazione dall’albo e quindi alla fine della carriera del nostro lupacchiotto) sono cadute.
Fa quasi piacere pensare che per una volta l’ago della bilancia si sia spostato un po’ nella direzione di chi, per anni della sua carriera, ha messo in atto una vera e propria forsennata crociata contro il Movimento No Tav.
Caro Padalino, è proprio il caso di dirlo..il lupo ha perso il pelo e anche i vizietti!