post — 5 Agosto 2024 at 16:56

Ieri importante mobilitazione contro la base MUOS della US Navy 

 

Salutiamo con gioia la notizia che arriva da Niscemi: ieri importante mobilitazione contro la base MUOS della US Navy

 

Come viene raccontato nel comunicato pubblicato dal comitato No Muos, a conclusione della decima edizione del campeggio è partito un corteo dal presidio in Contrada Ulmo per raggiungere l’area della base militare. Prima raggiunto il cancello principale, poi la stazione del MUOS (che ricordiamo essere un sistema geo satellitare utile alla difesa americana per coordinare i sistemi d’arma a livello globale), la rete che circonda la base è stata tagliata, effettuando così numerosi varchi nel perimetro. Le forze dell’ordine, come ben sappiamo, non hanno tardato a reagire con un fitto lancio di lacrimogeni anche ad altezza uomo, come viene riportato anche nelle righe scritte dal comitato.

In questo momento è ancora più urgente lottare contro le opere militari utili a un esercito impegnato su numerosi fronti, direttamente e indirettamente, come quello americano. Il MUOS serve anche per fare partire i droni dalla base di Sigonella in Sicilia, che sappiamo essere coinvolta nel genocidio protratto da Israele in Palestina. La manifestazione di ieri, partecipata e animata da tutti e tutte coloro che da anni lottano contro l’occupazione militare americana delle proprie terre, è ancor più importante oggi anche alla luce della privazione della libertà nei confronti di Luigi Spera, compagno in carcere ad Alessandria per aver lottato contro una fabbrica di morte come Leonardo. Soprattutto, risulta fondamentale in quanto si rende sempre più indispensabile che a partire dai nostri territori si levi una forte opposizione alla guerra. Il coinvolgimento degli Stati Uniti negli scenari di guerra attuali, in Ucraina come nella Striscia di Gaza, continua ad essere centrale e occorre indicarne la responsabilità.

Sui nostri territori possiamo lottare e opporci a un panorama bellico in espansione, per la solidarietà internazionalista tra i popoli, per il sostegno alla resistenza palestinese, interrompendo alle nostre latitudini gli ingranaggi mortiferi della guerra.

Di seguito il comunicato del comitato No MUOS.

ALLERTA CHARLIE ALLA BASE MUOS DELLA US NAVY: I/LE NO MUOS ATTACCANO LA BASE

Ieri la decima edizione del campeggio NoMUOS si è chiuso con un corteo che è partito nel pomeriggio dal nostro presidio in Contrada Ulmo. Mentre rimandiamo a più avanti le considerazioni politiche sulle assemblee e gli incontri che hanno animato i giorni di campeggio, vogliamo condividere con entusiasmo quanto accaduto al corteo di chiusura del campeggio.

Il corteo è partito dal presidio per raggiungere prima il cancello principale e poi la stazione del MUOS, quel sistema di comunicazione geo-satellitare che permette alla difesa americana di coordinare i suoi sistemi d’arma a livello globale, tra cui i droni che partono da Sigonella. Durante tutto il corteo, tanti gli slogan in supporto della resistenza palestinese, contro l’occupazione sionista della Palestina, e contro l’occupazione militare americana della Sicilia. Tanti anche gli slogan solidali con Luigi Spera, compagno attualmente detenuto al carcere di Alessandria in regime di Alta Sicurezza.

Nonostante l’ampio dispiegamento di forze dell’ordine dentro e fuori la base, durante il tragitto sono stati effettuati decine di tagli della rete, e sono stati aperti diversi varchi nel perimetro della base.

La polizia ha gasato la manifestazione, lanciando lacrimogeni ad altezza uomo colpendo diverse persone alle braccia, busto e sterno. Ancora una volta, la polizia ha usato il gas CS il cui utilizzo è vietato in guerra, a causa della sua tossicità, ma che viene liberamente utilizzato durante le manifestazioni. L’infamia della polizia questa volta si è spinta oltre, quando durante il tragitto di ritorno dalla base al presidio, l’antisommossa ha attaccato un gruppo di compagne e compagni, provando a prendere alcuni/e di loro, non riuscendoci. Nonostante questo, il corteo è riuscito ad difendersi e tutelarsi, partendo e tornando insieme da e verso il presidio.

Da anni ormai denunciamo l’occupazione militare statunitense del nostro territorio, opponendoci con ogni mezzo necessario al militarismo e all’imperialismo americano. Siamo inoltre consapevoli quanto queste basi preparino e rendano possibili le guerre in corso. L’attacco di ieri alla base del MUOS a Niscemi è la nostra vendetta per il genocidio e l’occupazione sionista delle terre palestinesi, ed uno dei tanti modi per praticare la solidarietà alla resistenza palestinese. Tagliare le reti di una base così strategicamente importante in questo periodo di guerra totale, nonostante i livelli di controllo sempre più elevati e l’alto dispiegamento di forze dell’ordine, dimostra che è possibile per chi abita i territori rispondere all’occupazione militare, praticare resistenza e opporsi alla guerra.

Con le immagini ancora vive della giornata di ieri, guardiamo adesso all’anno di lotta che si apre con la rabbia, l’entusiasmo e la determinazione che hanno alimentato il pomeriggio di ieri.

La guerra parte da casa nostra, fermarla è possibile e tocca a noi.

 

I POPOLI IN RIVOLTA SCRIVONO LA STORIA, NO MUOS FINO ALLA VITTORIA!